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TRAGEDIA Muore neonato a Barletta: aperta inchiesta all’ospedale Dimiccoli

La madre accusava dolori da alcuni giorni

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AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
20 Agosto 2024
Attualità // Barletta //

BARLETTA – Corre in ospedale in preda a dolori addominali, convinta che a breve avrebbe finalmente dato alla luce il suo bambino.

Ma il momento che dovrebbe essere il più bello nella vita di una donna si è trasformato in un incubo per una giovane di Barletta, che purtroppo ha dato alla luce un bimbo senza vita.

Una tragedia sulla quale è stata avviata un’inchiesta da parte della Procura della Repubblica di Trani.

I genitori del piccolo nato morto, infatti, hanno sporto denuncia per chiarire se ci siano state eventuali negligenze da parte del personale medico.

L’indagine, avviata dal pubblico ministero Marcello Catalano, è ancora nella sua fase iniziale.

Fonte: virgilio notizie

Un ginecologo dell’ospedale Dimiccoli di Barletta risulta al momento iscritto sul registro degli indagati come atto dovuto, per responsabilità colposa in ambito sanitario.

Questa la ricostruzione dei fatti sulla scorta del racconto fornito dalla famiglia della donna. Inizi di agosto: la gestante, una giovane donna, è vicina al momento del parto.

La gravidanza è andata avanti senza grossi problemi, oramai manca poco al completamento dei nove mesi.

Giovedì 8 agosto, però, la donna accusa inspiegabilmente dei dolori al basso ventre.

Si rivolge subito al ginecologo che l’ha seguita durante tutto il periodo della gestazione.

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È preoccupata e chiede di essere visitata.

Al termine del controllo lo specialista la tranquillizza, la rimanda a casa e le consiglia di assumere olio di ricino per agevolare il travaglio.

La cura si rivela è efficace perché attiva l’intestino che, a sua volta, per vicinanza stimola l’utero.

La paziente segue disciplinatamente le indicazioni del medico, ma i dolori restano, anzi aumentano.

Cosa ancora più grave la ragazza ha la netta percezione che i movimenti del bambino nel suo ventre si siano fermati. La preoccupazione cresce, diventa paura.

Così, è accompagnata dal marito in ospedale dove i medici decidono di eseguire sulla paziente una cardiotocografia, comunemente detta tracciato.

Si tratta, come è noto, di un esame diagnostico che ha due obiettivi principali: controllare il benessere del feto e, allo stesso tempo, le contrazioni dell’utero.

Il responso dell’esame è terribile: il battito del bimbo non c’è più.

Lo riporta lagazzettadelmezzogiorno.it

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