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FOGGIA Quando Foggia era una piccola città a misura d’uomo

La prima differenza che si rileva rispetto ad oggi è la «leggerezza» del traffico stradale. Poche auto, qualche mezzo pesante, l’immancabile «circolare» davanti alla villa.

AUTORE:
Geppe Inserra
PUBBLICATO IL:
5 Gennaio 2025
Cultura // Foggia //

(letteremeridiane). Le vecchie fotografie aeree hanno il pregio di offrire, a colpo d’occhio, una testimonianza visiva di come una città sia cambiata nel corso dei decenni. Lo dimostra in modo inequivocabile questa cartolina, che risale alla metà degli anni Cinquanta e che ci fa vedere una Foggia che si stava ricostruendo dopo la tragedia bellica, e i bombardamenti che, dieci anni prima, l’avevano pressoché distrutta. Una piccola città, ancora del tutto a misura d’uomo, vivibile, ordinata.

La prima differenza che si rileva rispetto ad oggi è la «leggerezza» del traffico stradale. Poche auto, qualche mezzo pesante, l’immancabile «circolare» davanti alla villa.

Per la comodità di amici e lettori qui sotto trovate una riproduzione «annotata» della fotografia, con l’indicazione dei luoghi e dei palazzi più significativi. Spicca, in alto sulla destra, la sagoma del grattacielo di piazza Battisti, allora in costruzione.
Altro dato significativo è la scarsa cementificazione del centro urbano. I soli «palazzoni» (gli Uffici Statali, l’Incis, via Dante) sono tutti riconducibili ai progetti della «grande Foggia» promossi dal regime fascista.
Qui sotto potete invece vedere un’immagine della Foggia di oggi, tratta da Google Earth. Sono trascorsi settant’anni dalla foto aerea: la sostituzione edilizia registrata in questi decenni è stata massiccia, e ha radicalmente trasformato il volto della città, che è stata sommersa dal cemento.


Foggia si sarebbe dotata del suo primo regolatore generale, nel 1963: fu tra le prima città italiane a darsi uno strumento urbanistico. Che non sarebbe tuttavia bastato a metterla al riparo – come le immagini documentano amaramente – dall’edilizia selvaggia.
Per scaricare la cartolina in alta risoluzione, cliccate qui.

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