Nella seduta odierna del Consiglio comunale di Foggia, il tema della sosta tariffata è stato al centro di un acceso dibattito, con la maggioranza dell’amministrazione Episcopo divisa su quale direzione intraprendere. Da una parte, il Partito Democratico e gli emilianisti sono favorevoli a una proroga del contratto con la GPS, sostenuti in questa posizione dall’assessore al legale e contenzioso, Giulio de Santis. Dall’altra, i pentastellati e altre forze politiche propongono di riportare la gestione del servizio in house, affidandola ad Ataf, l’azienda di trasporto pubblico locale, come avveniva ai tempi dell’ingegner Nino Mazzamurro, che aveva progettato la mappa degli stalli di sosta e contribuito a generare circa 4 milioni di euro per l’azienda e il Comune nel primo anno di attivazione.
Al centro del confronto anche la questione della forza lavoro: su 54 operatori della sosta, solo 21 sono stati assunti da GPS dopo l’accordo con i commissari. Come spiegato dal consigliere di opposizione Claudio Amorese (FdI), GPS sta cercando di riassorbire gli altri, ma l’appalto non prevede risorse sufficienti per remunerarli tutti. Inoltre, il contratto con GPS scadrà a giugno prossimo, lasciando aperto il nodo su come procedere.
Durante la discussione, è emersa la possibilità di aumentare il numero degli stalli disponibili e di affidare anche il servizio di rimozione delle auto in doppia fila, oltre a considerare l’attivazione di velostazioni.
Il capogruppo del PD, Lino Dell’Aquila, ha sottolineato l’impegno a non escludere nessun operatore, affermando: “Nessuno di noi ha mai pensato di escluderli”. L’assessore de Santis ha invece ribadito la sua posizione, definendo impensabile una nuova selezione tra i 21 operatori da assumere, precisando che è in corso una trattativa per trovare una soluzione.
Infine, Amorese ha concluso il dibattito affermando: “La maggioranza è divisa, ma noi siamo favorevoli a un ritorno del servizio ad Ataf, previa analisi dei costi e benefici”. La discussione sul futuro della sosta tariffata continua quindi a essere un tema caldo, con divergenze all’interno della stessa maggioranza.
Lo riporta l’Immediato.net.