Può l’onda assurgere e innalzarsi a monumento, ritratta nell’immane sforzo, in spasmi sovrumani, raccolti e visualizzati nel portentoso slanciarsi in alto contro il cielo? E tale energia , che si forma e sprigiona da chissà dove, per sollevarsi, prendendo rincorse crescenti nel mugugnare della marina, pur calma in lontananza? e forgiarsi avanzante, in sommovimento di acque e abissi, per un viaggio a inseguimento, quasi mitico atleta per il titanico salto, e franare, poi, spumeggiante in bianche risacche e risucchi vorticosi di schiume, sconvolte e calamitate per un percorso all’incontrario? e inghiottite a costruirne altra onda in incubazione misteriosa, a svettare sommità vertiginose, per poi reclinare, pendula, la cresta, dirupando in candori rumorosi, e , scivolando, come toro nella marina, spegnersi alla battigia in risacche e risucchi sfrigolanti?
Ma poi tal quale si è cimentato, con straordinaria capacità, l’artista sipontino, Sante De Biase, inclinato alle Muse in parecchie discipline, eccellendo nell’arte presepiale, nella poesia, nel disegno, nella pittura e in tante altre virtù artistiche, affiorando le sue opere “non dalla notorietà e dalle discussioni di salotto, ma dal silenzio e dall’ombra”, per dirla con Proust in una delle sue folgoranti riflessioni. E così, sorpresa dopo sorpresa, rivelazione dopo rivelazione, dopo quella eretta in Acciaroli, siamo venuti a conoscenza, favorevolmente sempre più impressionati, del monumento, intitolato “LA GRANDE ONDA”, svettante, quasi rotolando sulla piana tremolante degli ulivi di Mattinata, quasi venire dalla sua placida marina, nella sua grandiosa impetuosità, alzarsi con la sua superba vetta contro l’azzurro; e, come per incanto, “LA GRANDE ONDA” cavallona, magia dell’estro artistico di Sante De Biase, tal che ipnotizzata, fermarsi nella sua corsa, e rimanere impennata nel suo sforzo sovrumano, quasi, dall’alto, guardare, contemplare, disegnare e dipingere bellezze e denunce, e raffigurare, dipingendo, allegorie di divinità calpestate dall’affarismo malavitoso, per insulse indolenze anche, e di vili fatalismi di comodo pure, generatori, da sempre, di teppe e di camorre spavalde.
Ma “LA GRANDE ONDA” s’affissa e veglia, come antica intemerata vergine guerriera, Valchiria, e custodisce, per l’arte notevole del poliedrico Maestro, Sante De Biase, straordinariamente versatile dell’immaginario creativo, e preserva e ammonisce divine verità di Amore per il Creato, minacciato, tormentato, vituperato da certo potentato malavitoso, di carattere affaristico.
E “GRANDE ONDA” svettante, tenuta dinamica alla cresta, alla sommità arcuata, che rimane ritratta, in ” ipnosi artistica”, nella sua notevole altezza, in ascensione spettacolare, e lì a imbambolarsi ritta, a sorvegliare, quasi in luce e in spirito aleggianti, l’Esempio fulgido del Sindaco Pescatore, del così molto noto, ANGELO VASSALLO, che, in nome della Legalità, difensore strenuo dell’Ambiente, come Immagine e Dono divino, a noi elargito, non ha ceduto, così come di solito avviene, a qualsiasi promessa o ricompensa, tese a pratiche di corruzione, anzi di quelle riderne, e nemmeno alle minacce, che, non mai prese in considerazione, e, al pari di martire, non volle mai rinnegare l’IDEA ECOLOGISTA, come simbolo che nasce da Dio, ed ha affrontato da eroe il suo truce destino, senza mai piegarsi a sicari e mandanti, nere figure infernali.
E allora può il monumento del De Biase, “LA GRANDE ONDA” di Mattinata tenere vivo il nobile gesto, e il ricordo di Angelo Vassallo, prima che Sindaco, marinaio e pescatore, esposto agli spaventevoli marosi, nello scoppio di lampi e tuoni, alle piatte bonacce, alle albe rosate, ai tramonti di luce screziata, solcare le azzurrità, perse nei fondali a color cangiante, nel sano e antico mestiere della Pesca, visualizzata di colme reti di guizzi dell’ittica famiglia, in lucentezza, quando nell’ argento lunare salpare, o nella solarità dorata o ramata a fuoco, tirare reti, e, poi, nel rosso tramonto, fradici di sole, attraccare al molo, brulicante di voci e suoni antichi. Spettacoli incomparabili della Natura e limpidezze marine alimentavano il suo sviscerato Amore per il Creato, regalo di Dio, da custodire e proteggere, amare di Amore disinteressato e santificato.
Tale vediamo in Angelo Vassallo, “IL SINDACO PESCATORE”, innalzato a monumento dall’ acuta sensibilità artistica del professor Sante De Biase, attraverso la gigantesca sua “GRANDE ONDA”, svettante contro l’azzurro, e situata nella villa comunale dell’antica Matinum ( Mattinata), per la notevole larghezza di ben 6 metri alla base e, in altezza, per oltre 3 metri, rappresentata in classica, antica, primitiva bellezza nell’aurea misura di un rettangolo, tanto cara all’Arte greca ellenistica, con dimensioni ritenute divine nella loro perfezione.
Ma il Nostro si è spinto oltre, da intrepido esploratore di nuove rotte dell’Arte, attraverso l’uso , l’utilizzo di materiali velenosi per l’ambiente, strappati e raccolti ad erigere il monumento “LA GRANDE ONDA”, con ben oltre duemila e cinquecento bottiglie di plastica, raccolte e provenienti, anche, da varie parti d’Italia. Una mirabile concatenazione artistica di bottiglie incastrate, unite, sagomate e legate ad una struttura metallica strallata, opera sapiente e precisa, questa, del fabbro Michele Clemente di Mattinata, su scientifico disegno progettuale del professor De Biase.
Il tutto ad architettarsi e stagliarsi, demiurgicamente, in onda maliarda, non solo in altezza, ma soprattutto in estetica moderna per i materiali da riciclo, ma anche, in vero, di antica greca bellezza, nel suo sinuoso protendersi vero l’azzurro, in commistione proteiforme dominante la distesa incantata degli ulivi di Mattinata, a riflessi tremolanti. Nel gigantesco flutto del professor Sante De Biase, ci pare cogliere un volo pindarico, proiettandosi la massa d’ acqua verso l’immagine mitica di un Eroe, Angelo Vassallo, il Sindaco Pescatore, vincitore coronato, nel complicatissimo e rischiosissimo agone della divina “Legalità”. Per dispiegata concatenazione di plastica nel loro colore originario, poi scorgi cromie riddate in verticale, tal che quasi in ridipintura a fosforescenze delicate nelle armonie dell’azzurro primario del mare e del cielo, in convergenze assai artistiche, che vanno dal celeste al verdastro, rischiarato dal bianco spumeggiante della cresta, per figurazioni coloristiche, che si rovesciano nel grigio celestino. Il tutto combinato, su direttive del De Biase, da solerti e sapienti alunni, piccoli artisti, della locale Scuola Media Statale, “San Domenico Savio”, che rispondono ai nomi di Pierpaolo Armiento, Gabriel Ciuffreda, Marialuce Valente, Matteo La Torre, Luca Guadagnino, Flavio Castriotta e Francesco Christian Trotta. E’ l’insieme, in lucentezze sinergiche, sfolgoranti nel glauco marino della Poesia della classicità mitologica dei primitivi, che si estasiavano agli spettacoli della Natura, scorgendovi la Divinità, immaginata in splendori, in corteggi di Nereidi danzanti e tritoni guizzanti, ed in altro ancora.
Ma qui il Nostro, in stretta collaborazione dei piccoli artisti, di cui sopra, “LA GRANDE ONDA” si serve del suo mortale nemico, la plastica, per innalzarsi, quasi requisitoria, contro la malefica illegalità ambientale, attraverso il respiro didascalico del Sindaco Pescatore, Angelo Vassallo, denunciatore immacolato di deculturazioni profonde, e l’Arte mirabile del sipontino, Sante De Biase, ne interpreta iconicamente l’Urlo civile, a mezzo del suo potente afflato, artisticamente, poetico. Con la sua “GRANDE ONDA” svettante, innalzata a monumento splendido, in quel di Mattinata, a vegliare e tenere allertati le coscienze e l’impegno civile.
Il monumento, “LA GRANDE ONDA”, voluto fortemente dal sindaco di Mattinata, Michele Bisceglia e dalla sua Amministrazione, inaugurato il 28 dicembre 2024, alla presenza di S.E. Franco Moscone Arcivescovo e di don Luca Santoro parroco di Santa Maria Della Luce, ha visto la partecipazione significativa, come segno tangibile delle Istituzioni, in difesa dell’ Ambiente e contro ogni forma di illegalità, dei sindaci Michele Bisceglia di Mattinata, che ha fatto gli onori di casa, di Domenico La Marca di Manfredonia, di Pierpaolo D’Arienzo di Monte Sant’Angelo, di Pasquale Chieco di Ruvo di Puglia, di Michelangelo De Chirico di Terlizzi, di Christian Farella, presidente del Consiglio comunale di Bitonto, e, infine, di Michele Abaticchio, già sindaco di Bitonto, ora vicepresidente di AVVISO PUBBLICO, una grandiosa rete di enti locali e regionali, di schieramenti politici diversi, fin dal 1996, che opera per prevenire e contrastare mafie e corruzione a sostegno “degli amministratori locali che lavorano per una società più giusta”.
La loro presenza, un segnale davvero molto forte contro una forma di malaffare, sempre più diabolicamente sofisticato. Tutti impavidamente uniti con la “GRANDE ONDA”, opera di spicco dell’elevata ed eclettica ingegnosità artistica di Sante De Biase, che si staglia, così, impennata, e le strutture arcuate, e le cromie glauche conferiscono dinamicità al monumento, e pare di scorgere, in pozione artistica, spiccare il volo, e, il movimento, in plastica contorsione,
figurarsi colto nel suo concatenarsi e annodarsi per particelle ascensionali, in colorismi inegualmente scivolanti. Una sinuosità di incredibile bellezza, quel suo rizzarsi a moti danzanti, contro il cielo di Mattinata, l’antica Matinum, aleggiante del respiro del filosofo e matematico Archita di Taranto (360 a.c.), già celebre per le sue incantevoli bellezze paesaggistiche, accarezzata dall’aurora rosata, presto a risplendere nelle dorate aure del mattino, dalle lontananze dell’Oriente incipriato di luci brillantate.
Raffigura, “LA GRANDE ONDA”, la testimonianza, in celebrazione epinicia, della Vittoria del “Sindaco Pescatore”, Angelo Vassallo, contro le illegalità e il malcostume dilaganti. Quella forza sovrumana, figurata in quel suo ennuplo slanciarsi, e in quel fantasmagorico illuminarsi, e anche il quel suo dipingersi a cromie sfuggenti, e per quel suo multiforme specchiarsi nella tremula distesa di oliveti della placida, laboriosa, incantevole Mattinata, in uno stellato a icona di SPERANZA IMMORTALE, in quelle frugolanti intenzioni coloristiche, cerulee, a tonalità primarie, scintillanti nel verdastro e nel turchese combinatorio di plastiche bottiglie in abbondanza di blu marino, e, certo, anche nel candore spumeggiante del rovescio della cresta, sempre in artistica combinatoria del suo nemico mortale, di quella plastica devastatrice di acque fluviali e marine tremolanti, sempre più agonizzanti. E allora un monumento, “LA GRANDE ONDA”, del professor Sante De Biase, a raffigurare un grande segnale di Speranza e di Lotta contro ogni specie di malaffare, in un sapiente far di Arte in perfetta empatia di intenti con tutte le Autorità religiose, comunali e militari, studentesche e di tutte quelle civili. Tutte insieme a combattere e debellare neoplasie malavitose in un monumento simbolico, che si spera possa ergersi vincitore in ogni dove. Un caloroso plauso a tutti i protagonisti della nobile, egregia iniziativa di contrasto e di prevenzione alle mafie.
A cura di Lorenzo Prencipe.