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LAVORO Naspi 2025: nessuna disoccupazione per chi si fa licenziare per assenze ingiustificate

Con le recenti modifiche normative, è fondamentale comprendere le nuove regole per accedere alla NASpI ed evitare situazioni compromettenti

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
13 Gennaio 2025
Attualità // Focus //

Con le recenti modifiche normative, è fondamentale comprendere le nuove regole per accedere alla NASpI ed evitare situazioni che possano compromettere il diritto a questa indennità. Tra i temi più rilevanti, spiccano le disposizioni relative alle assenze ingiustificate, che ora possono determinare l’esclusione dal beneficio.

Cos’è la NASpI?

La NASpI è un’indennità mensile di disoccupazione, regolamentata dal D. Lgs. 22/2015, pensata per supportare chi si trova in uno stato di disoccupazione involontaria. È un sussidio proporzionale al reddito da lavoro precedentemente percepito, destinato a lavoratori subordinati che abbiano perso il lavoro in modo non volontario. Ne possono beneficiare anche apprendisti, soci lavoratori di cooperative, artisti con rapporto subordinato e dipendenti pubblici a tempo determinato.

Cosa cambia con il nuovo Collegato Lavoro?

Il Collegato Lavoro introduce novità significative, in particolare riguardo alle assenze non giustificate. Se un lavoratore viene licenziato per giusta causa a seguito di assenze reiterate e immotivate, perde automaticamente il diritto alla NASpI. Questa misura mira a garantire che l’indennità venga concessa solo a chi rispetta gli obblighi contrattuali.

Per evitare conseguenze negative, è cruciale seguire le procedure per giustificare le assenze, poiché il mancato rispetto di queste regole può portare alla perdita immediata del sussidio.

Assenze ingiustificate e dimissioni volontarie

Le nuove regole considerano come dimissioni volontarie:

  • le assenze ingiustificate protratte oltre il termine previsto dal contratto collettivo applicato al rapporto di lavoro,
  • o, in assenza di tale previsione, le assenze superiori a quindici giorni consecutivi.

In tali casi, il datore di lavoro non è più obbligato ad avviare una procedura telematica per contestare formalmente l’assenza o procedere con un licenziamento disciplinare. Inoltre, non è più tenuto al pagamento del ticket di licenziamento all’INPS, che era richiesto nella normativa precedente.

Eccezioni alla nuova disciplina

La normativa prevede alcune eccezioni:

  • Se il lavoratore dimostra di non aver potuto comunicare l’assenza per cause di forza maggiore o per responsabilità del datore di lavoro, l’assenza non sarà considerata come dimissione volontaria.
  • Il datore di lavoro ha l’obbligo di segnalare l’assenza ingiustificata all’Ispettorato Territoriale del Lavoro (ITL), che verificherà eventuali abusi o irregolarità.

In questi casi, il rapporto di lavoro non viene risolto automaticamente, e il lavoratore potrebbe mantenere il diritto alla NASpI.

Lavoro autonomo e NASpI

Chi percepisce la NASpI può avviare un’attività autonoma, ma deve rispettare i limiti di reddito stabiliti dal D. Lgs. 22/2015 per non perdere il beneficio.

Conclusioni

Le nuove regole rafforzano il legame tra il rispetto degli obblighi contrattuali e l’accesso alla NASpI, penalizzando comportamenti scorretti come le assenze ingiustificate. Per i lavoratori, diventa essenziale prestare attenzione a queste disposizioni, seguendo scrupolosamente le procedure previste per evitare di perdere il diritto all’indennità.

Lo riporta brocardi.it.

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