Si è svolto questa mattina, dalle 9:30 alle 12:00, il sit-in di protesta organizzato dai lavoratori del servizio di sanificazione presso lo stabilimento Princes Italia Spa di Foggia. L’iniziativa, promossa dalle organizzazioni sindacali FILCAMS-CGIL, FISASCAT-CISL e UILTUCS-UIL, ha visto una significativa partecipazione di lavoratori, rappresentanti sindacali e cittadini, uniti contro la decisione della nuova azienda appaltatrice, NewService Srl, di ridurre drasticamente il personale.
La mobilitazione si è resa necessaria a causa della mancata tutela occupazionale durante il cambio di gestione dell’appalto, che comporterà un taglio delle ore lavorative e l’esclusione di molti lavoratori dal servizio. Tra i temi al centro della protesta anche la proposta di contratti a termine di soli tre mesi per una parte dei dipendenti, ritenuta inaccettabile dai sindacati.
Durante il sit-in, Angela Villani (FILCAMS-CGIL), Angelo Sgobbo (FISASCAT-CISL) ed Elio Dota (UILTUCS-UIL) hanno ribadito con forza la loro posizione:
“Non possiamo accettare una riduzione così drastica dei livelli occupazionali e l’incertezza contrattuale per i lavoratori coinvolti. È inaccettabile che non sia stata inserita la clausola sociale a tutela di chi, con professionalità e dedizione, ha garantito per anni un servizio essenziale. Questa scelta penalizza gravemente le famiglie, molte delle quali rischiano di perdere la loro unica fonte di reddito.”
Il presidio si è svolto pacificamente davanti ai cancelli dello stabilimento Princes Italia Spa, con striscioni e cartelli che chiedevano “Lavoro dignitoso per tutti” e “Stop ai tagli occupazionali”. I lavoratori coinvolti hanno raccontato le loro difficoltà e il timore di ritrovarsi esclusi dal mercato del lavoro in un territorio, quello della provincia di Foggia, già segnato da alti tassi di disoccupazione e scarse opportunità di ricollocamento.
I sindacati hanno inoltre puntato il dito contro la responsabilità della società committente, Princes Italia Spa, e dell’azienda appaltatrice NewService Srl, accusate di aver ignorato la clausola sociale e di aver avallato scelte che compromettono il futuro di molte famiglie.
“Chiediamo con forza che tutte le parti coinvolte si impegnino a riprendere il dialogo e a trovare una soluzione che garantisca la salvaguardia dei posti di lavoro e il rispetto dei diritti dei lavoratori”, hanno dichiarato i rappresentanti sindacali.
La protesta odierna rappresenta solo il primo passo di una mobilitazione che, come sottolineato dai sindacati, proseguirà fino a quando non saranno trovate soluzioni concrete per tutelare il futuro occupazionale dei lavoratori coinvolti.
FILCAMS-CGIL, FISASCAT-CISL e UILTUCS-UIL hanno già annunciato nuove iniziative se le richieste non saranno accolte, ribadendo la necessità di garantire un servizio essenziale senza sacrificare la dignità e i diritti dei lavoratori.