Simonetta Avalle, storica allenatrice di pallavolo che ha segnato la storia del movimento femminile a Roma, è venuta a mancare nella notte a causa di un arresto cardiaco. Avrebbe compiuto 75 anni il prossimo 21 aprile, giorno del Natale di Roma, e la sua carriera, lunga oltre cinquant’anni, è stata dedicata interamente alla pallavolo.
Figura centrale per anni nella pallavolo femminile della Capitale, Simonetta ha guidato Roma fino alla massima serie del campionato, portando la squadra alla vittoria della Coppa Cev nel 1993, trionfando in finale contro l’Eczacibasi in Turchia. Laureata in Lettere e Filosofia, la sua carriera da allenatrice è iniziata quasi per caso, insieme al fratello Gianni, anch’egli allenatore e dirigente nel volley italiano. Insieme, hanno avviato la società di Tor Sapienza, il quartiere dove era cresciuta, e da lì è iniziata una lunga ascesa che l’ha portata a diventare un punto di riferimento nel mondo della pallavolo.
Oltre alla sua esperienza nelle massime categorie, Simonetta ha allenato anche squadre come Arzano, Firenze e Reggio Calabria, lavorando con numerose campionesse, tra cui Manuela Leggeri, capitana della Nazionale campione del Mondo, che lanciò proprio a Roma.
Il suo impegno, però, non si è limitato solo alla pallavolo di vertice. Dopo aver lasciato la serie A1 nel 2006, ha dedicato la sua passione alla formazione dei giovani, collaborando con realtà come VolleyRò e VolleyFriends, e per anni ha ricoperto il ruolo di selezionatore del Lazio per il Trofeo delle Regioni. Con il suo caschetto e il sorriso sempre pronto, Simonetta ha continuato a trasmettere la sua passione per il volley fino all’ultimo, lasciando un’impronta indelebile nel cuore di tutti coloro che l’hanno conosciuta.
Lo riporta La Gazzetta dello Sport.