Dopo l’addio improvviso e sofferto di Spalletti, a seguito di una cavalcata scudetto che difficilmente potrà essere ripetuta con un simile dominio, i tifosi del Napoli si sono sempre mostrati diffidenti nei confronti di un Rudi Garcia incapace di fare veramente breccia nei loro cuori.
Dopo un’annata che potremmo definire anonima, quella in corso è iniziata con maggiore entusiasmo, dettato da un figura carismatica come quella di Antonio Conte. Un vincente, un uomo di ferro e un ottimo conoscitore di calcio, questi sono solo alcuni degli appellativi che in Serie A e non solo vengono riservati all’allenatore di Lecce, che tuttavia non ha iniziato esattamente con il piede giusto, rimediando una sonora sconfitta contro l’Hellas Verona in pieno agosto.
Da quel momento, che aveva già fatto sorgere qualche scetticismo e rumors, la strada verso il vertice ha iniziato a delinearsi, per culminare oggi in un primo posto che già fa pensare a una fuga.
Le armi di Conte per conquistare il popolo di Napoli
Il popolo napoletano è noto nel mondo per l’amore e la passione che mette nel tifare la propria squadra, riversando un sentimento incontenibile nei confronti di calciatori e allenatori. Non esiste sconfitta che non possa essere superata se in campo si vedono dedizione e sudore, che sono esattamente i valori che Antonio Conte propone da sempre nella sua visione di calcio.
Era quindi impossibile che non si trovasse un terreno comune con i tifosi e che non sbocciasse quella sintonia che si respira oggi ad ogni partita interna del Napoli. D’altra parte i numeri del tecnico salentino parlano chiaro, perché siamo di fronte al suo personale record di punti dopo 22 giornate.
Mai in passato, considerando anche lo scudetto vinto a Torino superando la barriera dei 100 punti, Conte si era ritrovato con 53 punti in classifica, a 3 punti dalla corazzata Inter e con gli ultimi scontri diretti con Atalanta e Juventus vinti con merito. Oltre a un trend certamente positivo, il lavoro dell’allenatore si nota anche dalla diversa mentalità della squadra, capace di reagire anche dopo essere andata in svantaggio, ribaltando più di un risultato e mostrando di non mollare mai fino al fischio finale.
In altri tempi l’addio di un simbolo dello scudetto come Kvaratskhelia sarebbe stato accolto come una tragedia da tutto l’ambiente Napoli, gettando negatività anche sulla squadra stessa.
La presenza di un condottiero come Conte ha reso possibile assorbire anche un colpo simile, arrivato in un delicato mercato come quello invernale, rispondendo sul campo ed esaltando gli altri campioni della quale la squadra è composta.
Parlando di Antonio Conte e della sua capacità di risollevare l’ambiente e guidare la squadra, è impossibile non citare il rapporto con Romelu Lukaku, che quando si trova a dover combattere a fianco dell’allenatore salentino sembra sempre dare quel qualcosa in più che porta punti alla squadra.
Aggiungiamo una difesa che ha come armi laterali una certezza come Di Lorenzo e un rinnovato Spinazzola, non più fragile e sempre infortunato come nel suo periodo romanista. Terminiamo con un centrocampo solido e tecnico, che McTominay ha reso ancora più competitivo con dinamismo e goal.
Se vuoi conoscere i prossimi impegni del Napoli e pronosticare dove potrebbe arrivare la squadra di Conte segui la programmazione qui su Techsporty. (NOTA STAMPA).