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SENTENZA Suicidio assistito in Lombardia: Bertolaso sottolinea il rispetto della sentenza della Corte Costituzionale

Il primo caso di suicidio assistito in Lombardia è stato gestito nel rispetto della sentenza della Corte Costituzionale

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
14 Febbraio 2025
Attualità // Prima pagina //

Il primo caso di suicidio assistito in Lombardia è stato gestito nel rispetto della sentenza della Corte Costituzionale, come ha affermato l’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Guido Bertolaso, in un’intervista a Tgcom24. “Abbiamo semplicemente seguito il dettame della Corte costituzionale”, ha dichiarato, precisando che una sentenza della Consulta diventa automaticamente un diritto costituzionalmente acquisito.

Bertolaso ha sottolineato che la questione politica non riguarda il lavoro tecnico svolto dalla Regione, la quale ha agito secondo quanto stabilito dalla Corte. “Nel caso in cui corrispondano i 4 requisiti previsti dalla sentenza, si deve dare seguito al fine vita richiesto”, ha aggiunto, elencando i criteri stabiliti: la malattia deve essere incurabile, la persona deve essere attaccata a una macchina per rimanere in vita, deve esserci una sofferenza atroce e la persona deve essere cosciente e avere la facoltà di chiedere il fine vita.

In merito alle dichiarazioni di Luca Zaia su regolamenti e direttive, Bertolaso ha spiegato che la Regione ha istituito un comitato tecnico presieduto da Giovanni Canzio, presidente emerito del tribunale di Milano, con scienziati di fama internazionale come Mantovani e Zangrillo, i quali hanno indicato le sequenze operative tecniche da seguire. “Il comitato etico ospedaliero ha seguito personalmente la persona che ha richiesto il fine vita”, ha aggiunto, evidenziando che l’intero processo si è svolto in piena coerenza con la Costituzione.

Dal punto di vista scientifico e giuridico, Bertolaso ha affermato che il percorso adottato rappresenta un “tragitto indiscutibile” che potrà essere un punto di riferimento per eventuali casi futuri. A livello politico, pur rispettando le divergenze di opinioni, ha concluso dicendo: “Io sono un tecnico e mi adeguo”. “Abbiamo dimostrato che anche senza una decisione di giunta o una legge regionale, il rispetto della Costituzione può essere eseguito”, ha aggiunto, confermando che la magistratura ordinaria di Milano ha pienamente approvato il percorso adottato. Ora, secondo Bertolaso, saranno le autorità politiche a decidere la strada futura.

Lo riporta Ansa.

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