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POLITICA Seconda fermata stazione, Angiola e Rendinella (Cambia): ultima pugnalata a Foggia e alla provincia

"Restiamo veramente allibiti nell'apprendere che il comunicato stampa diramato da Luigi Augelli, non abbia stimolato in alcun modo la riflessione sul tema della seconda fermata"

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
18 Febbraio 2025
Foggia // Politica //

Restiamo veramente allibiti nell’apprendere che il comunicato stampa diramato da Luigi Augelli, Presidente del Comitato ‘Un baffo ferroviario per Foggia’, autore di mille battaglie a favore della II stazione a Foggia e autore insieme a Sergio Venturino del Progetto Volafreccia, non abbia stimolato in alcun modo la riflessione sul tema della seconda fermata. Non vogliamo credere che la politica foggiana abbia abdicato al proprio ruolo, condannando la città di Foggia a navigare senza timone, ma di certo appare addormentata, remissiva, narcotizzata, inerte”. Lo hanno dichiarato Nunzio Angiola segretario provinciale del Movimento politico civico Cambia e consigliere comunale a Foggia, insieme a Nunzio Rendinella, Responsabile Mobilità e trasporti dello stesso movimento.

“Siamo stati sempre convinti – hanno aggiunto Angiola e Rendinella – che una vera e propria stazione AV/AC da e per Napoli e Roma, collegata sempre tramite ferrovia alla stazione centrale, avrebbe consentito alla nostra città e alla nostra provincia di superare dignitosamente la dannosissima abolizione del regresso dei treni provenienti da Sud, senza particolari contraccolpi economici e sociali, cosa che invece accadrà col progetto della seconda fermata, ovvero della seconda pensilina, presentato da RFI nei giorni scorsi. Ribadiamo che una stazione serve alla movimentazione dei treni, mentre la pensilina serve alla sola movimentazione delle persone. Scordatevi, cari concittadini, di continuare a vedere per le vie centrali della città i ferrovieri in divisa, in giro per B&B, bar e ristoranti, perché Foggia perderà enormemente di importanza. Per lo stesso motivo, temiamo anche per le storiche officine manutenzioni e meccaniche. Certo non è il caso di fare allarmismi, ma una cosa è pero certissima, ossia che tantissimi treni non passeranno più per la gloriosa stazione centrale di Foggia. Il danno arrecato a Foggia dalla soppressione del regresso è un danno irreparabile e questo solo per 11 interminabili minuti! Resta un miraggio il collegamento tra la seconda fermata e il Gino Lisa”.

Angiola e Rendinella aggiungono: “Poi problemi di portata enorme vengono citati da Luigi Augelli. Lo sviluppo in 2 fasi, del polo ferroviario di Cervaro, prima la fermata poi la stazione (da realizzarsi il giorno del poi dell’anno del mai!), comporta una inutile duplicazione di procedure, come la verifica di assoggettabilità a VIA, e non occorre essere ingegneri per capirlo. In questa prospettiva, il progetto doveva essere unico, con finanziamento del primo stralcio in base alle disponibilità finanziarie. Ancora. Il fabbricato viaggiatori è troppo a ridosso del binario pari di corsa, lato Ovest; con la necessità che ne deriva di un arretramento di almeno 50 metri, proprio per consentire l’innesto di almeno due binari, uno di deviata, l’altro di deviata di quest’ultimo per collegare al fermata al Gino Lisa. Sul lato Est, binario lato dispari non è stato previsto alcun binario di deviata. Preoccupa, infine, il riferimento contenuto sempre nel comunicato di Luigi Augelli alla nuova strategia RFI per ridurre i ritardi dei treni. In prospettiva RFI, al fine di ridurre il numero delle tracce, ossia il numero dei treni che circolano quotidianamente su un itinerario, ha penato di accoppiare 2 treni AV che in precedenza partivano in orari diversi. Ma se un treno AV è lungo 270, due treni totalizzano 540 metri, quindi la progettata lunghezza del marciapiede di 400 è palesemente e pericolosamente insufficiente. Occorrerebbe un marciapiede di 700 metri non di 400 e se si allungano i marciapiedi allora anche i binari devono essere lunghi almeno 800 metri per accogliere in treni in fermata”. “Insomma un pessimo progetto con impatti deleteri sulla città e la provincia che allontana definitivamente il sogno della seconda Stazione. Noi non cambiamo idea e non deflettiamo. A Foggia serve una seconda stazione”, chiosano infine Angiola e Rendinella.

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