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LA STORIA Andrea Carnevale e il dramma familiare: “Lo Stato non ha fatto nulla”

Sono trascorsi 50 anni da quando il padre uccise la madre con un’accetta, ma per Andrea Carnevale le responsabilità dello Stato restano.

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
19 Febbraio 2025
Il profilo // Prima pagina //

Sono trascorsi 50 anni da quando il padre uccise la madre con un’accetta, ma per Andrea Carnevale le responsabilità dello Stato restano. I carabinieri non intervennero in tempo e nessun medico offrì supporto a quell’uomo che parlava da solo e dormiva con un coltello sotto il letto.

Dopo cinque anni in un ospedale psichiatrico giudiziario, il padre di Carnevale fece ritorno nella casa di famiglia. In seguito a un litigio con i figli, si gettò da una finestra e morì. Un destino segnato dall’abbandono delle istituzioni.

A raccontare questa tragedia è lo stesso Andrea Carnevale, ex calciatore di Serie A, oggi responsabile Osservatori dell’Udinese, durante la sua audizione in Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio. Sua madre, Filomena, venne uccisa il 25 settembre 1985 nei pressi di un fiume, a cento metri da casa, mentre lavava i panni dei suoi sette figli. Dopo il delitto, il padre si consegnò ai carabinieri, dichiarando: “Ho ammazzato mia moglie perché infedele.” Una motivazione che Carnevale respinge con fermezza: “Era impossibile. Mia madre dedicava la sua vita ai suoi figli.”

Ripensando al contesto di quegli anni, l’ex calciatore denuncia: “Gli uomini sembravano padroni delle donne, ma erano solo piccoli uomini.” Nonostante il dolore, non ha mai provato odio per suo padre. A 16 anni andò a trovarlo nell’ospedale psichiatrico giudiziario di Aversa, ma il colloquio durò pochi minuti: il padre lo accolse con le stesse accuse infondate contro la madre.

Dopo anni di silenzio, Carnevale ha deciso di raccontare pubblicamente la sua storia nel novembre 2024, grazie al supporto dell’Associazione Telefono Donna, di cui oggi è testimonial. “Per 49 anni questa vicenda è rimasta congelata. Poi ho trovato la forza di parlarne.”

Infine, ha voluto lanciare un messaggio di speranza: “Dicono che chi vive tra violenze e abusi rischia di perdersi. Io invece ce l’ho fatta. Il gol più importante della mia vita è stato rialzarmi e ripartire con i miei fratelli. Abbiamo fatto squadra e ci siamo salvati insieme.”

Lo riporta Ansa.

1 commenti su "Andrea Carnevale e il dramma familiare: “Lo Stato non ha fatto nulla”"

  1. La questione della gente con problemi psichiatrici è molto seria. Ora come ora si preferisce ignorare il problema, al massimo eseguire ripetuti TSO che non risolvono comunque nulla e rimettere il malato in circolazione. Poi, puntualmente, s’interviene seriamente solo dopo che ha fatto del male a se stesso o agli altri.

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