Edizione n° 5635

Iscriviti al canale Whatsapp

Foggia

Manfredonia

Cronaca

Politica

Sport

Eventi

San Severo

Cerignola

MAFIA Vieste, omicidio Solitro: Giovanni Iannoli condannato a 30 anni

Reo confesso dopo le rivelazioni del pentito Della Malva, è il rivale storico di Raduano, boss della mafia garganica

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
22 Febbraio 2025
Gargano // Manfredonia //

VIESTE (FOGGIA) – La corte d’assise di Foggia ha condannato a 30 anni Giovanni Iannoli, trentottenne di Vieste, reo confesso dell’omicidio del compaesano Marino Solitro, cinquantottenne assassinato sotto casa alla periferia del centro garganico la sera del 29 aprile 2015; agguato di mafia compiuto insieme a Danilo Pietro Della Malva pentitosi nel 2021.

La sentenza è stata pronunciata ieri pomeriggio dopo un’ora di camera di consiglio, al termine del processo iniziato il 2 febbraio 2024.

L’imputato era ritenuto al vertice del clan Perna/Iannoli insieme al cugino Claudio Iannoli e al defunto Girolamo Perna ucciso nell’aprile 2019; è detenuto da agosto 2018 e sconta l’ergastolo inflitto in primo grado per l’omicidio di Antonio Fabbiano e il tentato omicidio di Michele Notarangelo avvenuto il 25 aprile 2018 collegato alla guerra con il clan rivale Raduano; 20 anni (condanna definitiva) per traffico di droga nel processo “Agosto di fuoco”; 14 anni e 6 mesi (pure definitivi) per il tentato omicidio del boss rivale Marco Raduano, pentitosi a marzo 2024, avvenuto il 21 marzo 2017.

Iannoli ha assistito all’udienza in videocollegamento dal carcere di Siracusa.

Dovrà anche risarcire i danni al Comune di Vieste costituito parte civile con il pagamento di una provvisionale di 10mila euro; a pena espiata, applicata la misura di sicurezza della libertà vigilata per tre anni.

Accolta la richiesta del pm della Dda Ettore Cardinali; il pm motivò la richiesta di 30 anni e non l’ergastolo con la concessione delle attenuanti generiche per la confessione resa in aula da Iannoli. I difensori, gli avv. Michele Arena e Ippolita Naso, sollecitavano una condanna che evitasse il carcere a vita: faranno comunque appello contro il verdetto di primo grado.

Secondo l’accusa quello di Solitro – uno dei 19 delitti che hanno insanguinato Vieste tra gennaio 2015 e agosto 2022 con 10 morti, 1 lupara bianca e vari tentativi di omicidio – fu un delitto premeditato e aggravato dalla mafiosità perché la vittima non avrebbe riconosciuto la supremazia del gruppo Raduano/Perna (nel 2015 erano alleati, la scissione avvenne nel settembre 2016 dopo l’omicidio del cognato di Raduano); perché avrebbe acquistato droga da spacciare da canali diversi da quelli indicati dal clan; per aver denunciato in passato alle forze dell’ordine quale presunto spacciatore Omar Trotta: quest’ultimo, ucciso nel luglio 2017 dal clan Raduano, era sospettato d’essere a sua volta coinvolto nel delitto Solitro.

Iannoli era detenuto per altre accuse quando il 13 ottobre 2023 gli fu notificata in cella l’ordinanza cautelare per l’omicidio Solitro, alla luce della chiamata di correità del coimputato Danilo Della Malva che per questo delitto è stato condannato con rito abbreviato dal gup di Bari.

Della Malva raccontò alla Dda d’aver fatto da palo in occasione dell’agguato, mentre Giovanni Iannoli esplose 4/5 fucilate contro Solitro colpendolo alla schiena quando rincasò e scese dall’auto: avendo finito i colpi e poiché la vittima era ancora viva, Iannoli – a dire del pentito – la finì colpendola alla testa col calcio del fucile.

L’omicida in dichiarazioni spontanee rese il 31 maggio 2024 ammise d’aver ucciso Solitro su richiesta di Della Malva che doveva pagarlo con un’auto, ma poi si “sdebitò” cedendogli cocaina.

Lo riporta lagazzettadelmezzogiorno.it

Lascia un commento

“L'essere amata è per la donna un bisogno superiore a quello di amare.” Sigmund Freud

Anonimo

Compila il modulo con i tuoi dati per inviare segnalazioni, denunce o disservizi.

Compila il modulo con i tuoi dati per promuovere la tua attività locale, pubblicizzare un evento o per proposte di collaborazione.

Nessun campo trovato.