Parco del Gargano, gestione fallimentare: appello al Ministero per un cambio di rotta
Monte Sant’Angelo – L’assoluzione dell’ex direttrice dell’Ente Parco Nazionale del Gargano, dottoressa Maria Villani, riaccende i riflettori su una gestione definita “fallimentare” dell’ente negli ultimi anni. A denunciarlo con fermezza è Pierpaolo d’Arienzo, sindaco di Monte Sant’Angelo, che punta il dito contro il presidente Pasquale Pazienza e l’atteggiamento di chiusura che ha caratterizzato il suo operato.
Secondo d’Arienzo, sotto la guida di Pazienza, il Parco Nazionale del Gargano ha vissuto una fase di isolamento istituzionale e territoriale, con scelte che hanno allontanato le associazioni ambientaliste, le imprese di promozione culturale, le guide turistiche e persino molti sindaci del territorio. “Un Parco che avrebbe dovuto rappresentare un motore di sviluppo per il Gargano si è trasformato in un carrozzone svuotato di ogni funzione e finalità”, accusa il primo cittadino.
D’Arienzo evidenzia una gestione caratterizzata da “epurazioni” di dipendenti ritenuti ostili, ostilità verso gli amministratori locali e un rapporto privilegiato con il Consorzio di Bonifica Montana, anche nella controversa battaglia sulle risorse idriche che ha visto penalizzate le comunità garganiche.
Nonostante i tentativi dei sindaci di riequilibrare il potere attraverso la nomina di un Direttivo, una Giunta e un Vicepresidente, il Ministero dell’Ambiente ha lasciato carta bianca al presidente Pazienza, che ha addirittura ratificato, da Commissario, tutti gli atti precedentemente adottati in solitaria. “Un’anomalia gravissima”, afferma d’Arienzo, sottolineando che la ratifica dovrebbe rappresentare un momento di verifica e controllo e non un semplice via libera a decisioni già prese.
L’appello al Ministero è chiaro: intervenire tempestivamente per restituire credibilità all’Ente Parco. D’Arienzo chiede la nomina di un nuovo presidente capace di ricostruire il dialogo con il territorio e, soprattutto, di smantellare l’attuale gestione verticistica. “Serve un direttore che sappia rimettere in piedi l’Ente”, ribadisce il sindaco di Monte Sant’Angelo, auspicando una svolta immediata.
Infine, un avvertimento: “Se il Ministero continuerà a ignorare il territorio, qualsiasi invito al dialogo e al rispetto istituzionale sarà respinto al mittente”. Parole dure che risuonano come un ultimatum per la tutela e il rilancio del Parco Nazionale del Gargano.