Si chiude una pagina buia del Parco nazionale del Gargano con l’assoluzione con formula piena di Maria Villani, ex direttrice del Parco. Dal processo emerge un quadro preoccupante della gestione dell’ente, caratterizzato da un intreccio di relazioni e condotte poco chiare, che certamente non hanno contribuito a costruire un clima sereno e di condivisione con il territorio. Il processo ha stabilito che l’accusa rivolta alla dottoressa Villani era calunniosa, come si legge sulle pagine della stampa locale, ordita al preciso fine di estrometterla dal suo ruolo, dopo soli 3 mesi.
L’eredità pesante di questi ultimi cinque anni sarà complicata da gestire e deve essere posta la massima attenzione sul futuro dell’ente parco. “Da una parte ci aspettiamo che venga fatta chiarezza una volta per tutte sulle vicende che hanno riguardato il parco – dichiarano i circoli del Gargano di Legambiente e Legambiente Puglia – dall’altro è indispensabile andare avanti e pensare alla nuova gestione. È ben chiaro che oltre alla presidenza, si debba procedere con urgenza alla nomina del Consiglio direttivo.
Con la nomina di un nuovo presidente, che ci auguriamo all’altezza del compito, auspichiamo che si volti finalmente pagina per riportare il parco in un quadro di legalità e trasparenza. A Maria Villani, che ha diritto a essere risarcita e anche reintegrata nel suo ruolo, qualora lo ritenga opportuno, manifestiamo la massima vicinanza e l’augurio di mettersi alle spalle un periodo contraddistinto dall’amarezza per essere stata ingiustamente messa sul banco degli imputati”.