Statoquotidiano.it, 09.03.25. Orta Nova – Vent’anni di attività ha compiuto il 5 febbraio scorso la Casa di riposo per anziane “Madre Tarcisa Vasciaveo”, gestita dalle suore domenicane del S.S. Sacramento Istituto San Tarciso in Orta Nova.
Per l’occasione, le religiose, con i dipendenti e i volontari che operano nella struttura, hanno organizzato un evento con momenti di riflessione, preghiera e condivisione festosa nelle giornate del 5, 13, 15 e 16 febbraio.
Protagoniste indiscusse, sono state le nonne ospiti della Casa, con i bambini frequentanti la Scuola dell’Infanzia parte dello stesso istituto.
Le celebrazioni sono state presiedute da monsignor Felice Di Molfetta, vescovo emerito, monsignor Fabio Ciollaro attuale vescovo e don Vincenzo D’Ercole, vicario generale, tutti della diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano, con don Vincenzo Alborea, attuale cappellano della Casa, e i parroci del paese.
Presenti anche molte delle suore domenicane.
La Casa di riposo è nata dalla lungimiranza delle suore ispirata dal pensiero di madre Tarcisa Vasciaveo, fondatrice della Congregazione, che si potrebbe sintetizzare nella frase: “Siate l’albero che dà i buoni frutti”.
Tante sono state negli anni e anche nel tempo presente le iniziative organizzate in essa, affinché le anziane signore trascorrano il loro tempo in attività e serenità. Tante anche le collaborazioni con le associazioni di volontariato, al fine di portare un sorriso e momenti di allegria alle nonne.
Curata è anche l’alimentazione offerta alle nonne, tutta fatta di prodotti naturali e ricette della tradizione locale, affinché le ospiti possano sentirsi, anche attraverso questo, a casa.
Certamente ad Orta Nova le suore dell’Istituto San Tarciso sono considerate da sempre un’istituzione, un riferimento.
La loro presenza nella Casa di riposo per anziane, dunque, è vista come motivo di affidabilità dalle famiglie delle nonne ospiti della struttura.
E certamente il loro paziente operato continua instancabile tutti i giorni, fornendo anche, bisogna dirlo, il proprio contributo alla crescita della comunità ortese.
Così, da vent’anni ormai.
