Lecce: Operazione della Guardia di Finanza, 16 indagati per reati contro la Pubblica Amministrazione
LECCE – Un’importante operazione condotta dalla Guardia di Finanza ha portato all’emissione di misure cautelari personali e interdittive nei confronti di 16 persone, tra amministratori pubblici, imprenditori, funzionari pubblici e liberi professionisti. L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Lecce, riguarda gravi reati contro la Pubblica Amministrazione, tra cui corruzione, falso, turbata libertà degli incanti, frode in pubbliche forniture e subappalto illecito.
Provvedimenti cautelari: 10 arresti e 6 misure interdittive
Nella mattinata di oggi, i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Lecce hanno dato esecuzione a un’ordinanza emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Lecce. Il provvedimento ha disposto l’arresto per 10 soggetti: 3 in carcere e 7 ai domiciliari. Per altre 6 persone è stato invece stabilito il divieto di contrattare con la Pubblica Amministrazione.
L’inchiesta si inserisce nel quadro della nuova normativa introdotta dalla Legge 114 del 9 agosto 2024, nota come “Riforma Nordio”, che ha previsto la fase degli “interrogatori preventivi”, svoltisi tra il 3 e il 4 febbraio scorso, prima dell’adozione delle misure cautelari.
Un sistema di corruzione attorno agli appalti pubblici
L’indagine ha rivelato un complesso sistema corruttivo che vede al centro un imprenditore salentino di 49 anni, identificato come il principale artefice di una rete di società che avrebbero ottenuto numerosi appalti pubblici grazie alla complicità di funzionari pubblici e tecnici. L’imprenditore, infatti, avrebbe condizionato l’assegnazione delle gare attraverso la manipolazione di atti e verbali, grazie all’asservimento di un pubblico funzionario ai suoi interessi.
L’inchiesta ha svelato anomalie nell’assegnazione degli appalti in diversi Comuni del Sud Salento, tra cui Maglie, Sanarica e Ruffano, coinvolgendo anche progetti finanziati con fondi nazionali, regionali e del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). La Procura contesta inoltre il reato di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche.
Un sistema di favori e denaro in cambio di appalti
L’imprenditore indagato avrebbe agito da regista di un sistema di imprese riconducibili a familiari, dipendenti o prestanome, stabilendo in anticipo a quali gare partecipare e, soprattutto, quali aggiudicarsi. Il suo legame con funzionari pubblici e amministratori locali – tra cui sindaci, assessori e dirigenti tecnici – avrebbe permesso un controllo sistematico sugli appalti pubblici.
In cambio di questi favori, gli indagati avrebbero ricevuto utilità di vario genere, tra cui lavori edili, ristrutturazioni, addobbi floreali, lavori di giardinaggio e persino sostegno elettorale. In almeno due occasioni, nell’aprile del 2022, sarebbero stati effettuati anche pagamenti in denaro contante.
Lotta alla corruzione: l’impegno della Guardia di Finanza
L’operazione della Guardia di Finanza rappresenta un ulteriore passo nella lotta contro la corruzione e le infiltrazioni illecite negli appalti pubblici. Le indagini proseguiranno per chiarire ulteriori dettagli e individuare eventuali altre responsabilità.
Si ricorda che il procedimento è ancora nella fase delle indagini preliminari e che la responsabilità degli indagati potrà essere accertata solo in sede di giudizio definitivo.
