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UNIVERSITA' Medicina senza test d’ingresso, l’Università di Foggia teme il caos: “Non abbiamo spazi per accogliere tutti”

Il Rettore dell’Università di Foggia, Lorenzo Lo Muzio, lancia l’allarme sulla riforma che abolisce i test di ingresso per Medicina

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
13 Marzo 2025
Attualità // Cronaca //

Il Rettore dell’Università di Foggia, Lorenzo Lo Muzio, lancia l’allarme sulla riforma che abolisce i test di ingresso per Medicina, ad eccezione del cosiddetto “semestre filtro”. La principale preoccupazione riguarda l’impossibilità logistica di gestire l’enorme afflusso di aspiranti medici.

“La nostra offerta formativa prevede 280 posti, ma rischiamo di trovarci davanti 1000 o 1200 studenti. Dove li mettiamo, se non abbiamo abbastanza aule e fatichiamo a trovarne di nuove? Speriamo almeno di ottenere l’autorizzazione per fare le lezioni online”, ha dichiarato il Rettore durante l’evento della Federazione degli Ordini dei Medici per la Giornata di prevenzione della violenza contro gli operatori sanitari, svoltosi al Teatro Umberto Giordano.

La riforma del sistema di accesso ai corsi di laurea in Medicina, Odontoiatria e Veterinaria, approvata l’11 marzo, prevede l’eliminazione del numero chiuso e dei test a crocette, introducendo invece una selezione basata sui risultati ottenuti nel primo semestre. Chi non supererà questo “semestre filtro” non potrà proseguire. Nel secondo semestre rimarrà comunque un numero programmato di posti disponibili, a conferma che non tutti gli iscritti potranno continuare il percorso.

Ma il Rettore solleva dubbi anche sulla gestione concreta del “semestre filtro”: “Chi terrà le lezioni online? I singoli docenti con valutazioni autonome o ci sarà un unico professore? Se uno studente a Foggia prende 28 e a Milano 30, come si garantisce l’equità? Prevedo ondate di ricorsi al Tar da parte degli avvocati”, spiega Lo Muzio, sottolineando il rischio di migliaia di iscrizioni a Medicina tramite vie legali.

Altro aspetto critico riguarda le alternative per chi non supererà il semestre di selezione. “Si parla di far confluire gli esclusi in corsi affini, come Scienze Biologiche, ma dove mettiamo 700 persone in più? E in quale città? Noi questi numeri non possiamo gestirli”, ha aggiunto.

Infine, Lo Muzio esprime forti dubbi sulla qualità della formazione con le lezioni online: “Per la formazione di un medico la presenza è fondamentale. Anche la Francia sta tornando indietro rispetto a modelli simili”, ha evidenziato, sottolineando il rischio di compromettere la qualità della preparazione sanitaria.

In conclusione, il Rettore definisce la riforma “azzardata” e chiede una seria riflessione su come garantire qualità e sostenibilità del percorso formativo in Medicina.

Lo riporta FoggiaToday.it.

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