BRINDISI – Appropriazione di diverse centinaia di migliaia di euro, case e proprietà?
Le accuse sono di quelle che mettono in dubbio l’onestà di una persona. Ed in particolare, in questo caso, di un dirigente di una casa di riposo.
Sono, tuttavia, accuse provvisorie che dovranno passare al vaglio dei processi per capire se siano fondate o meno.
Stiamo parlando di Gianvito D’Aversa, 32 anni, di Ostuni, componente giuridico, amministrativo ed economico del Parco delle Dune Costiere, finito nei giorni scorsi agli arresti domiciliari nell’inchiesta che sta accertando se è vero che risponda delle ipotesi di reato di circonvenzione di incapace, appropriazione indebita e riciclaggio.
Dirigente di una cooperativa di gestione di una casa di riposo della Città Bianca, D’Aversa è stato messo agli arresti domiciliari dai militari della Guardia di finanza, in esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare della giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Brindisi, Vilma Gilli.
Difeso dall’avvocato Mario Guagliani, l’indagato si è sottoposto all’interrogatorio di garanzia respingendo gli addebiti e fornendo spiegazioni sulla movimentazione di denaro e dei beni di cui sarebbe entrato in possesso rilevati dall’inchiesta condotta dai pubblici ministeri Sonia Nuzzo e Giovanni Marino con le Fiamme Gialle.
Anche su quel denaro transitato su altri conti per il quale gli accertamenti ruotano attorno alla fondatezza dell’accusa di riciclaggio.
L’indagato ed il suo legale valuteranno adesso se chiedere alla gip Gilli l’attenuazione della misura cautelare con la revoca degli arresti domiciliari, oppure se presentare ricorso al Tribunale del Riesame di Lecce.
Ciò che resta da chiarire è se è vero che denaro e beni immobili siano stati frutto di donazioni, oppure se l’indagato potrebbe avere approfittato dello stato di prostrazione fisica e mentale di alcune persone per indurle a farsi intestare i loro patrimoni.
Al momento si tratta soltanto di ipotesi da verificare, certezze non ce ne sono e né potrebbero esserci. Sospetti sì, tanto da indurre la giudice dell’ordinanza a disporre i domiciliari per pericolo di reiterazione delle condotte contestate ed anche per pericolo di inquinamento delle prove.
Certo l’impatto della notizia sulla Città Bianca. Sebbene né Procura e neanche la Guardia di finanza abbiano diffuso una nota con i dati essenziali di questa vicenda (in queste comunicazioni vengono sempre omessi i dati personali degli indagati colpiti da misure cautelari), la notorietà di Gianvito D’Aversa ha fatto presto a demolire il muro di riservatezza.
Componente giuridico, amministrativo ed economico del Parco delle Dune Costiere, ricopre anche l’incarico di amministratore di sostegno ed ha conseguito il master di secondo livello in Management sanitario e direzione di strutture complesse.
Per D’Aversa, come per qualsiasi altro indagato, vale il principio della non colpevolezza fino al pronunciamento dell’ultimo grado di giudizio.
Lo riporta quotidianodipuglia.it