I fatti si sono svolti a San Severo, in provincia di Foggia, il 5 ottobre del 2023. All’epoca il ragazzo rinviato a giudizio era minorenne.
Ladri di cani
Tutto comincia con il recupero sul territorio del cane da parte degli operatori dell’Enpa su incarico della Polizia Locale del Comune di San Severo. Il cane non aveva il microchip ma era pulito e curato e i volontari dell’Enpa, come sempre fanno in questi casi, hanno pubblicato un annuncio sui social network immaginando che il cane fosse fuggito da qualche abitazione privata.
Poche ore dopo, nella posta privata del social sul quale era stato pubblicato l’annuncio, arriva un messaggio di una persona che affermava di conoscere il proprietario del cane.
Gli operatori Enpa, che nel frattempo avevano microchippato il molossoide come prevede la legge, hanno suggerito di denunciare lo smarrimento alla Polizia Locale per poter successivamente riprendere il cane al rifugio gestito dall’Enpa di San Severo.
Ma per due giorni non succede niente. La mattina del 6 ottobre, a inizio turno di lavoro, gli operatori notano l’assenza del cane.
Grazie alle immagini dell’impianto di videosorveglianza (in Puglia la legge regionale sul randagismo impone l’obbligo di avere le telecamere a circuito chiuso in tutti i rifugi, pubblici e privati), gli operatori del rifugio ricostruiscono i fatti: il giorno prima, quando la struttura era chiusa, due giovanissimi erano giunti in monopattino (il rifugio Enpa si trova a circa sette chilometri dal centro abitato), uno dei due aveva scavalcato la recinzione, individuato il cane per portarlo via, sempre in monopattino. Intanto, all’esterno, il minorenne aspettava il complice, maggiorenne.
Le indagini
Presentata immediatamente la denuncia, grazie all’ottimo lavoro investigativo effettuato dalla Polizia Locale di San Severo, gli autori del furto sono stati individuati dopo due giorni. Il cane sottratto infatti si trovava a casa di uno dei due. Mentre la posizione del maggiorenne è gestita dalla giustizia ordinaria e segue un suo autonomo percorso, quella del minorenne (all’epoca dei fatti) è stata invece presa in carico dal Tribunale per i minorenni di Bari che ha rinviato a giudizio il ragazzo: il 3 luglio dovrà rispondere di furto in concorso.
Enpa: Misure non solo punitive ma anche rieducative
Per Enpa, l’età del giovane non può essere considerato un esimente: chiediamo che il Tribunale adotti misure non solo punitive, ma anche rieducative, come previsto dal sistema penale minorile. L’Ente Nazionale Protezione Animali, proprio in vista dell’udienza di questa mattina dinanzi al Gip per la decisione del rinvio a giudizio, ha inviato una dettagliata memoria di parte offesa predisposta dall’avvocato Claudia Ricci. Nelle conclusioni l’avvocato Ricci non solo chiede di accertare la responsabilità penale dell’imputato e di applicare una pena congrua ma, soprattutto, di disporre misure rieducative volte a far maturare una maggiore consapevolezza legale e etica.
Sui temi che riguardano i reati a danno degli animali, il Tribunale per i Minorenni di Bari ha sempre dimostrato una straordinaria attenzione e una grande sensibilità orientata proprio ad azioni rieducative.