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MACCHIA “Nuove intimidazioni a Macchia: ulivi tagliati, casa distrutta”. “Dispetti di balordi, denunciate!”

Il fenomeno di distruzione degli ulivi non è una novità per la zona di Macchia

AUTORE:
Giuseppe de Filippo
PUBBLICATO IL:
19 Marzo 2025
Cronaca // Manfredonia //

Monte Sant’Angelo, 19 marzo 2025. La situazione nella zona di Macchia, nei pressi della Madonna della Pace, in agro di Monte Sant’Angelo, sta assumendo “toni sempre più preoccupanti”.

POTREBBE INTERESSARTI // “Nuove intimidazioni a Macchia: ulivi tagliati, casa distrutta”. “Dispetti di balordi, denunciate!”

Come segnalato a StatoQuotidiano.it, negli ultimi giorni, nuovi episodi di intimidazioni e atti vandalici hanno scosso l’area.

Secondo quanto riportato, sono stati abbattuti nuovi ulivi, alcuni dei quali erano ancora giovani, “tagliati a metà come gesto di sfregio”. A questi si aggiungono altri atti di vandalismo, tra cui la “distruzione di una casa”, un atto che appare come u”n chiaro messaggio intimidatorio nei confronti dei lavoratori della zona”.

POTREBBE INTERESSARTI // “Nuove intimidazioni a Macchia: ulivi tagliati, casa distrutta”. “Dispetti di balordi, denunciate!”

I fatti sono stati prontamente denunciati alle autorità competenti, i Carabinieri di Manfredonia, che stanno indagando su quanto accaduto. Le forze dell’ordine sono costantemente presenti sul territorio, cercando di monitorare e prevenire ulteriori episodi.

Non si esclude che i responsabili di tali atti siano legati a motivi di carattere economico o di dispetto, ma le indagini sono ancora in corso.

Il fenomeno di distruzione degli ulivi non è una novità per la zona di Macchia. Già nelle scorse settimane, la stessa area aveva visto il danneggiamento di una quarantina di alberi d’ulivo, con l’intento di abbassare il valore commerciale delle terre. Le azioni sembrano essere dirette a minare la stabilità e la prosperità agricola di una comunità che da anni si batte per la valorizzazione del suo patrimonio agricolo e paesaggistico.

Il territorio di Manfredonia e di Monte Sant’Angelo è da sempre conosciuto per la sua tradizione olivicola, e la cura degli ulivi è un elemento fondamentale dell’economia locale. La perdita di questi alberi non rappresenta solo un danno materiale ma anche una ferita economica per i proprietari terrieri, già colpiti da difficoltà legate alla gestione agricola.

A rendere ancora più complessa la situazione, si segnala un altro grave episodio: il furto di 10 km di cavi elettrici. Questo furto ha causato interruzioni nell’erogazione dell’energia, costringendo le autorità competenti a intervenire per il ripristino della linea elettrica. Il danno subito dalla comunità non è solo economico, ma anche sociale, poiché l’interruzione della fornitura elettrica ha avuto ripercussioni anche sulle aziende agricole e sulle abitazioni locali.

Il furto dei cavi elettrici è un fenomeno che negli ultimi anni si è intensificato in diverse zone del territorio, con l’obiettivo di rivendere il materiale rubato. Questo tipo di reato non solo crea disagi immediati alla comunità, ma espone anche le persone a rischi legati alla sicurezza, come il pericolo di incendi o incidenti legati a cablaggi danneggiati.

Le forze dell’ordine, in particolare i Carabinieri di Manfredonia, sono intervenuti con decisione per monitorare la situazione e cercare di fermare questa escalation di atti criminosi

Abbiamo denunciato tutto ciò che è successo e continueremo a farlo. La nostra terra è il nostro futuro e non possiamo permettere che venga distrutta in questo modo. Le forze dell’ordine stanno facendo il possibile, ma è urgente che vengano presi provvedimenti per fermare questa catena di violenze e furti”, ha dichiarato un proprietario terriero di Macchia.

L’escalation di atti intimidatori, il furto di cavi elettrici e la distruzione di beni agricoli sono segnali preoccupanti che richiedono un intervento deciso. È necessario che le autorità competenti intensifichino le indagini e gli interventi sul campo, affinché la zona di Macchia e le sue tradizioni agricole possano essere tutelate.

La presenza delle forze dell’ordine e il continuo monitoraggio del territorio rimangono la chiave per proteggere il patrimonio agricolo e per fermare atti che continuano a minacciare la serenità della zona. 

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