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RSA Tariffe RSA, Perrini: “Per risolvere il problema non dobbiamo politicizzarlo. Bene il tavolo tecnico”

"Per risolvere il problema serve soprattutto l'unità della politica regionale"

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
20 Marzo 2025
Manfredonia // Politica //

Una nota del capogruppo di FDI, Renato Perrini

“Per risolvere il problema serve soprattutto l’unità della politica regionale e poi, appunto, il tavolo tecnico che oggi abbiamo deciso di istituire come soluzione per venire incontro all’aumento della retta nelle RSA, un aumento che grava sui bilanci familiari in maniera pesante.

Per questo in maniera trasversale abbiamo chiesto l’audizione di oggi, sia io che il collega Antonio Scalera per il centrodestra, sia Marco Galante del M5S, perché tutti siamo stati allertati dalle famiglie che hanno ricevuto raccomandate, ma addirittura decreti ingiuntivi, dei gestori che chiedono di provvedere al versamento delle quote di compartecipazione retroattive, che conterrebbero anche gli aumenti deliberati dalla Regione Puglia, che ha avuto ragione da una sentenza del Consiglio di Stato, emessa lo scorso dicembre, che ha  stabilito che sono legittime le decisioni della giunta che ha stabilito che la quota di compartecipazione del SSN, per la degenza nelle RSA accreditate di anziani non autosufficienti e delle persone con Alzheimer, passa dal 70% al 50%, con le famiglie costrette a versare l’altro 50% e non più il 30% come accadeva fino a qualche mese fa. In soldoni: se prima il costo era di 900 euro al mese ora si passa a circa 1500. Importi che non possono essere portati nemmeno in detrazione perché riguardano il vitto e alloggio. Ulteriore aggravio economico per i parenti.

Inizialmente venivano esclusi da questo provvedimento tutti i pazienti ricoverati in RSA antecedentemente al primo ottobre 2022, che continuavano a pagare la quota parte del 30% della tariffa. Ma, poi, con la delibera di giunta (la 659/23) la Regione Puglia ha stabilito che a decorrere dal primo luglio 2023, anche i pazienti ricoverati antecedentemente al primo ottobre 2022 sarebbero stati soggetti al versamento della quota per il 50%, invece del 30% che pagavano.

È evidente che per risolvere il problema servirà che ognuno di attivi per proprio conto anche a livelli nazionali. Fin d’ora assicuro tutta la mia disponibilità a interloquire con il Governo nazionale per venire incontro alle necessità di molte famiglie pugliesi alle prese con questi problemi”.

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