Edizione n° 5651

BALLON D'ESSAI

FENOMENO // Strana spirale blu nel cielo del nord Italia: il fenomeno spiegato
25 Marzo 2025 - ore  16:52

CALEMBOUR

ADDIO // Lutto nel giornalismo piemontese: è morta Claudia Apostolo
25 Marzo 2025 - ore  16:32

Iscriviti al canale Whatsapp

Foggia

Manfredonia

Cronaca

Politica

Sport

Eventi

San Severo

Cerignola

2014 Garlasco, il genetista Linarello: “Il DNA di Sempio c’era già nel 2014, ma non ci ascoltarono”

L’esperto sottolinea che nessun nuovo test è stato effettuato, ma solo valutazioni sui dati del 2014

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
24 Marzo 2025
Cronaca // Focus //

Il genetista Pasquale Linarello, incaricato dalla difesa di Alberto Stasi, ha dichiarato a Fanpage.it di essere stato il primo ad attribuire ad Andrea Sempio il profilo genetico rinvenuto sulle mani di Chiara Poggi. Nel 2017 le sue valutazioni furono archiviate dalla Procura di Pavia, ma oggi, dopo che altri esperti hanno confermato le sue conclusioni, le indagini sono state riaperte.

Linarello spiega che nel 2014 ebbe accesso ai profili genetici estrapolati dalle unghie della vittima, già analizzati dal perito Francesco De Stefano per la Corte d’Assise d’Appello Bis. All’epoca, gli fu chiesto di confrontare questi profili con un altro profilo genetico, fornito alla cieca, senza sapere a chi appartenesse. Solo dopo aver dimostrato la corrispondenza tra i due, fu informato che il profilo genetico confrontato apparteneva ad Andrea Sempio.

L’esperto sottolinea che nessun nuovo test è stato effettuato, ma solo valutazioni sui dati del 2014. Tuttavia, oggi quattro genetisti, incluso quello incaricato dalla Procura, concordano sul fatto che il profilo genetico rilevato sia utilizzabile per comparazioni. La presenza del cromosoma Y permette di identificare un soggetto o i maschi di una stessa famiglia.

Riguardo all’ipotesi di contaminazione ambientale, Linarello ammette che Sempio frequentava la casa Poggi e avrebbe potuto lasciare tracce del proprio DNA su oggetti, come il computer del fratello della vittima. Tuttavia, sottolinea che quel PC non fu più acceso nei tre giorni precedenti l’omicidio, rendendo improbabile un trasferimento recente del DNA. Inoltre, evidenzia che nelle analisi non sono stati trovati altri profili genetici, nemmeno quello di Alberto Stasi, nonostante avesse visto la vittima la sera prima.

Il genetista critica il fatto che nel 2014 le analisi siano state considerate tre repliche, quando in realtà si trattava di tre analisi differenti con quantitativi di DNA diversi. Secondo le linee guida, le repliche devono essere effettuate con lo stesso quantitativo di materiale, dallo stesso operatore e con la stessa strumentazione, requisiti non rispettati in quel caso.

Linarello si chiede perché a suo tempo, quando fu trovata una traccia del DNA di Stasi su un reperto, gli fu imposto di sottoporsi al test genetico, mentre lo stesso trattamento non fu riservato a Sempio. Solo recentemente, infatti, Sempio ha fornito un campione ufficiale tramite test salivare.

Un altro elemento emerso dalle indagini è la presenza di un profilo genetico ignoto, denominato “Ignoto 2”, che non corrisponde né a Stasi né a Sempio. Sul quarto dito della mano destra di Chiara Poggi è stato rilevato un altro profilo ancora non identificato. Nel 2017, Linarello attribuì uno di questi profili a Sempio, mentre l’altro rimane tuttora sconosciuto.

Secondo il genetista, le nuove indagini potrebbero portare all’apertura di un nuovo processo, ma ciò dipenderà dagli elementi raccolti dalla Procura. Tra questi, vi sono nuove impronte digitali e profili di DNA isolati in passato, che ora potrebbero essere attribuiti con maggiore precisione. L’acquisizione ufficiale del DNA di Sempio permetterà ulteriori confronti.

Infine, Linarello ammette che il profilo genetico trovato sulle unghie della vittima è parziale e leggermente contaminato, ma comunque valido per comparazioni. Contesta la validità del DNA di Sempio ottenuto nel 2017 da una tazzina senza il suo consenso, sottolineando l’importanza di prelievi ufficiali per garantire la certezza dell’attribuzione.

Fonte: Fanpage.it

 

Lascia un commento

“Se vuoi qualcosa che non hai mai avuto, devi fare qualcosa che non hai mai fatto” – Thomas Jefferson

Anonimo

Compila il modulo con i tuoi dati per inviare segnalazioni, denunce o disservizi.

Compila il modulo con i tuoi dati per promuovere la tua attività locale, pubblicizzare un evento o per proposte di collaborazione.

Nessun campo trovato.