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MAFIA La faida di San Nicandro a Le Iene: la storia di Rosa Di Fiore, la prima pentita della mafia garganica

Rosa Di fiore. La prima collaboratrice di giustizia della mafia garganica

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
24 Marzo 2025
Cronaca // Gargano //

FOGGIA – Rosa Di Fiore, la donna che ha vissuto tra due boss e ha poi scelto di collaborare con la giustizia, si è raccontata ai microfoni del programma televisivo Le Iene.

La sua testimonianza ha aperto uno squarcio sul mondo della mafia garganica, diventando il punto di svolta per una delle più imponenti operazioni contro la criminalità organizzata della zona.

Ex compagna di Pietro Tarantino, con cui ha avuto tre figli, Rosa ha successivamente intrecciato una relazione con Matteo Ciavarella mentre il marito era in carcere.

Questo legame ha innescato una sanguinosa faida a San Nicandro Garganico, culminata in omicidi efferati e vendette trasversali che hanno coinvolto intere famiglie.

Quando Rosa ha dato alla luce un quarto figlio, questa volta con il cognome e il sangue dei Ciavarella, ha compreso l’inevitabile: la guerra avrebbe travolto anche i suoi figli, trasformandoli da fratelli in nemici.

È stato in quel momento che ha maturato la decisione di collaborare con le autorità. Le sue rivelazioni si sono rivelate cruciali, portando a centinaia di arresti e spezzando, almeno in parte, il dominio mafioso sul territorio.

“Sono orgogliosa di quello che ho fatto”, ha dichiarato Rosa, sottolineando come la sua scelta sia stata dettata dall’amore per i figli, per proteggerli da un destino già scritto nel sangue.

La vicenda di Rosa ha ispirato anche il film “Ti mangio il cuore”, diretto da Pippo Mezzapesa, dove la sua figura è interpretata dalla cantante Elodie.

Nell’inchiesta televisiva, l’inviato Golia ha ricostruito le radici della faida, nata da un banale furto di bestiame e degenerata in una spirale di morte.

La sua ricerca lo ha portato tra le strade di San Nicandro, alla ricerca di Maria Cursio, madre di Matteo Ciavarella, e di Pietro Tarantino.

La storia di Rosa Di Fiore resta un simbolo di coraggio e rinascita, in un contesto dove la legge del silenzio ha sempre dominato.

La sua voce rappresenta una frattura nel muro dell’omertà, dimostrando che anche nel cuore della mafia garganica è possibile spezzare la catena della violenza.

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