Manfredonia, 24 marzo 2025 – Un nuovo atto criminale ha colpito la comunità del Gargano, scatenando indignazione e preoccupazione: nella notte tra il 23 e il 24 marzo, è stata incendiata l’auto del consigliere comunale di San Giovanni Rotondo, Matteo Masciale.
L’attentato, chiaramente di natura intimidatoria, ha scosso l’opinione pubblica, suscitando una serie di reazioni a livello istituzionale e sociale. A condannare fermamente l’accaduto è stato l’Arcivescovo di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo, Mons. Franco Moscone, attraverso un comunicato stampa che si è fatto portavoce di una condanna unanime contro il crimine organizzato e gli atti violenti che minano la legalità e la tranquillità sociale nel territorio garganico.
Il gesto contro Masciale rappresenta un episodio più ampio di violenza che negli ultimi anni ha colpito diversi amministratori locali nel Gargano, creando un clima di paura e tensione tra chi, con coraggio, cerca di fare politica in modo trasparente e leale. Secondo l’Arcivescovo, simili atti non possono trovare alcuna giustificazione e devono essere visti come un segno preoccupante della presenza di comportamenti mafiosi e illegali nel territorio.
“Non possiamo assolutamente tacere davanti a questo ennesimo atto intimidatorio,” ha dichiarato Mons. Moscone nel comunicato. “Si tratta di un gesto vile e ingiustificato contro un uomo delle istituzioni che, come tanti altri, è al servizio della comunità con trasparenza e legalità. È un segnale forte che l’intimidazione non è solo contro una persona, ma contro il principio stesso di giustizia e ordine nella nostra terra.”
L’arcivescovo ha anche voluto esprimere la sua vicinanza al consigliere Masciale, invitandolo a non cedere alla paura e a continuare nella sua lotta per la legalità. “A Matteo Masciale va tutta la nostra solidarietà,” ha aggiunto Moscone. “Non deve temere la mano vile di chi si nasconde dietro simili atti. Chi ricorre a questi mezzi non è altro che un perdente, una figura che si crede padrone della situazione, ma in realtà è condannato dalla propria violenza a non avere futuro.”
L’episodio si inserisce in un contesto sempre più complesso, dove la lotta alla criminalità organizzata e la promozione della legalità sembrano scontrarsi con un reticolo di interessi mafiosi che ancora condiziona in modo pesante la vita sociale ed economica di numerosi comuni del Gargano. Le azioni di intimidazione, purtroppo, sono un segno evidente di quanto ancora ci sia da fare per liberare il territorio dalle infiltrazioni della malavita organizzata.
Il comunicato di Mons. Moscone non solo condanna l’incendio dell’auto di Masciale, ma fa anche un appello alla comunità garganica affinché non si faccia sopraffare dalla violenza e dalle intimidazioni. “Nelle nostre belle cittadine garganiche non ci può essere più posto per chi usa la violenza per perseguire i propri interessi personali,” ha affermato l’arcivescovo, con un tono di fermezza e speranza. La sua affermazione vuole essere un monito a chi tenta di manipolare il sistema attraverso l’intimidazione, ma anche un invito a non fermarsi e a non cedere di fronte alle difficoltà.
Nel comunicato, Mons. Moscone si è rivolto anche a tutti coloro che ogni giorno si impegnano, dentro e fuori le istituzioni, per promuovere la legalità e la trasparenza. “A tutti coloro che si battono per il bene comune, che cercano con sacrificio e dedizione di rendere il nostro territorio un luogo migliore e più giusto, dico: coraggio, la legalità è la strada giusta,” ha sottolineato, esprimendo il suo sostegno incondizionato a chi, come il consigliere Masciale, si trova a fronteggiare minacce e intimidazioni, ma continua imperterrito nel suo lavoro.
La sua parola di speranza è stata accompagnata da un messaggio forte e chiaro: non saranno gli atti intimidatori a fermare la rinascita del Gargano. “La nostra terra, che tanto amiamo, non cederà alla paura,” ha affermato Moscone. “I cittadini del Gargano vogliono una regione libera dalla criminalità, una terra dove le mafie non abbiano più spazio. Gli atti intimidatori non ci faranno arretrare, anzi, ci spingeranno ancora di più a percorrere la strada della giustizia e della legalità.”
L’incendio dell’auto del consigliere Masciale rappresenta l’ennesimo episodio di una lunga serie di atti intimidatori che stanno caratterizzando la vita politica e sociale del Gargano, ma è anche il segnale di una crescente determinazione da parte delle istituzioni e della comunità civile nel combattere la criminalità organizzata. La risposta delle autorità locali, della Chiesa e dei cittadini è chiara: il Gargano vuole liberarsi dalla morsa delle mafie e promuovere un futuro basato sulla giustizia, sulla legalità e sul rispetto dei diritti umani.
Questa nuova ondata di attacchi non farà altro che rafforzare la determinazione di chi si impegna a cambiare in meglio la propria terra. La lotta contro le mafie e l’illegalità è solo all’inizio, e la comunità garganica è pronta a dare il suo contributo, con coraggio, speranza e determinazione, per costruire un futuro migliore per le generazioni a venire.