Foggia – Manfredonia. Nuova udienza il 21 marzo 2025 in Corte d’Assise del Tribunale di Foggia, Presidente Mario Talani, a carico del 48enne Giuseppe Rendina, accusato dell’omicidio dell’agricoltore manfredoniano Giuseppe Ciociola (per il duplice omicidio di Gerardo e Pasquale Davide Cirillo, padre e figlio di Cerignola, la Procura ha chiesto l’ergastolo per lo stesso Rendina).
Durante l’udienza del 21 marzo scorso è stato ascoltato il Capitano Cortese, all’epoca Comandante dei Carabinieri di Manfredonia, che ha testimoniato riguardo alle indagini e ha fatto riferimento a importanti elementi di prova, evidenziando similitudini tra l’omicidio di Ciociola e quello dei Cirillo.
Secondo quanto riportato, il Capitano Cortese ha sottolineato che le modalità dei due omicidi presentano analogie rilevanti: l’uso della stessa arma, la mano che ha sparato e il fatto che entrambi i corpi sono stati coperti dopo l’esecuzione. Inoltre, è stato fatto riferimento al comportamento di Rendina che, come avvenuto con i Cirillo, avrebbe chiamato al cellulare Ciociola dopo l’omicidio.
Il Capitano Cortese ha anche precisato che, prima di giungere all’ipotesi di colpevolezza di Rendina, sono state esplorate altre piste, tra cui un possibile movente passionale, ma nessuna di esse ha portato a risultati concreti. Solo dopo aver escluso altre possibilità si è concentrata l’attenzione su Rendina come sospetto principale.
La prossima udienza è stata fissata per il 4 aprile 2025 e si prevede che la sentenza arrivi a breve, probabilmente dopo un’ulteriore fase di discussione e valutazione delle prove.
FOCUS SUL CASO DI GIUSEPPE RENDINA
Giuseppe Rendina, 47 anni, agricoltore di Trinitapoli, è accusato del duplice omicidio aggravato dei Cirillo, uccisi il 30 luglio 2022 nel campo di carciofi che imputato e vittime gestivano nelle campagne cerignolane. Fu arrestato quattro giorni dopo e ha confessato, ma ha negato di aver premeditato il delitto, sostenendo di essere stato minacciato di morte da Gerardo Cirillo, che pretendeva l’immediata restituzione di 20.000 euro.
Contestualmente, Rendina è sotto processo anche per l’omicidio di un altro socio, Giuseppe Ciociola, sessantenne di Manfredonia, ucciso nel suo podere di Zapponeta l’11 marzo 2022. Anche in questo caso, l’imputato avrebbe ucciso per non restituire 60.000 euro ricevuti in prestito, sebbene neghi ogni accusa.
La condanna all’ergastolo per il duplice omicidio dei Cirillo è stata chiesta dal PM Alessio Marangelli nell’udienza del 21 giugno. Visto che Rendina ha confessato, l’esito del processo appare quasi scontato: resta da stabilire l’entità della condanna, legata al riconoscimento o meno della premeditazione, che per il legale della parte civile sussiste.
Relativamente all’omicidio di Ciociola, come riportato, nello scorso luglio 2023 il Gip del Tribunale di Foggia, dott.ssa Roberta Di Maria, aveva disposto il giudizio immediato per Rendina. La prima udienza del procedimento si è svolta il 29 settembre 2023. Durante la successiva udienza del 20 ottobre 2023, si è costituita parte civile l’avvocato Francesco Le Noci per tre delle persone offese: la sorella e i due figli dell’agricoltore di Manfredonia. Nel corso della stessa udienza, la difesa di Rendina ha sollevato alcune questioni preliminari, con un rinvio per un “legittimo impedimento” dell’imputato.
Lo scorso 23 febbraio 2024 è stata ascoltata la compagna di Giuseppe Ciociola, che ha confermato che Ciociola aveva prestato dei soldi a un certo Giuseppe ed era in attesa della restituzione per poter acquistare una casa da intestare ai figli. L’8 marzo 2024 è stato il turno del fratello di Ciociola e di un amico.
FOCUS SULL’OMICIDIO DI GIUSEPPE CIOCIOLA
“Senti a me… mo ti parlo papale papale… io tengo il sangue freddo e oggi mi devono fregare…”. Così Giuseppe Rendina si è rivolto alla madre poche ore dopo l’omicidio di Davide Pasquale e Gerardo Cirillo, confessando i crimini commessi: l’omicidio di Giuseppe Ciociola (11 marzo 2022) e quello dei Cirillo (30 luglio 2022). Queste parole sono emerse dall’ordinanza applicativa della misura cautelare di custodia in carcere firmata dal gip del Tribunale di Foggia, dott. Giuseppe Ronzino, e dal PM Matteo Stella, nel procedimento penale in cui Rendina è indagato per i fatti avvenuti in località Alma Dannata, in agro di Zapponeta (Fg).
Secondo le accuse, l’uomo si sarebbe introdotto nel podere della vittima, approfittando della circostanza che Ciociola fosse intento a maneggiare degli attrezzi, e lo avrebbe ucciso con un colpo di pistola calibro .380 auto (9 mm corto), esploso alle spalle da distanza ravvicinata (tra i 20 e i 40 cm). L’arma era clandestina, ricavata dall’alterazione di uno strumento da segnalazione acustica/lanciarazzi. Il movente sarebbe stato il tentativo di sottrarsi al saldo di un debito di lavoro.
Le aggravanti a carico di Rendina sono: aver approfittato della circostanza di tempo, luogo e persona tali da ostacolare la difesa privata della vittima, abusando della relazione di ospitalità e per motivi futili. Inoltre, Rendina è accusato di detenere illegalmente un fucile Benelli cal. 12, provento di furto, presso il podere di Giuseppe Ciociola.
Sette persone offese, tra cui i figli di Giuseppe Ciociola, si sono costituiti parte civile, assistiti dall’avvocato Francesco Le Noci.
LE INDAGINI, IL SEQUESTRO
L’ascolto delle registrazioni degli omicidi di Gerardo e Pasquale Cirillo ha permesso di delineare la personalità dell’indagato, rivelando la sua capacità di commettere crimini efferati per ragioni economiche, la disinvoltura nel realizzarli e la totale mancanza di rimorso. Questi elementi hanno portato a una rilettura complessiva del materiale indiziario acquisito, rivelando connessioni che hanno conferito concretezza e determinazione agli indizi a suo carico.
In particolare, le indagini hanno evidenziato che nel 2021 Ciociola aveva ricevuto circa 500.000 euro in contributi pubblici destinati alle aziende in difficoltà a causa della pandemia da COVID-19. Rendina aveva ricevuto un prestito di circa 60.000 euro dalla vittima per avviare un’attività di ristorazione. Incapace di restituire il denaro, Rendina avrebbe deciso di uccidere Ciociola.
In base alle evidenze emerse, il Giudice per le indagini preliminari ha emesso un provvedimento restrittivo della libertà personale nei confronti di Rendina, che si trova attualmente detenuto nel carcere di Foggia in attesa di giudizio.