FOGGIA – In Puglia, ogni giorno vengono immessi nella rete idrica 232 litri di acqua per abitante, ma ben 92 litri si perdono lungo il percorso. È quanto emerge dalla recente relazione della Corte dei Conti sullo stato delle risorse idriche e sulle misure per mitigare la siccità, trasmessa al Parlamento.
Nonostante queste perdite, la Puglia si distingue come la regione italiana con il consumo d’acqua più basso e, tra le regioni del Sud, è quella con la percentuale di dispersione più contenuta — circa il 40%, leggermente inferiore alla media nazionale del 42%. Un dato che la posiziona meglio rispetto a Sardegna (52,8%), Sicilia (51,6%) e Appennino meridionale (50,4%).
Il paradosso delle perdite idriche
Il 40% resta comunque una cifra significativa in una regione sempre più colpita dalla siccità. A livello nazionale, la quantità d’acqua immessa nelle reti varia dai 232 litri pro capite della Puglia ai 596 litri della Valle d’Aosta. Il consumo maggiore si registra nel Nord, con picchi nel Nord-Ovest. Lombardia (15,6%), Lazio (12,2%) e Campania (9,8%) si confermano le regioni con i maggiori prelievi.
“Le perdite nelle reti distributive — evidenzia la Corte dei Conti — sono influenzate da rotture delle condutture, impianti vetusti e anomalie amministrative legate a errori di misurazione e usi non autorizzati”.
Nel 2022, la dispersione idrica ha raggiunto i 3,4 miliardi di metri cubi, pari al 42,4% dell’acqua immessa — un dato in crescita rispetto al 42,2% del 2020. La quantità d’acqua persa (157 litri al giorno per abitante) sarebbe stata sufficiente a soddisfare le necessità di oltre 43 milioni di persone. I distretti idrografici più colpiti dalle perdite restano Sardegna, Sicilia e Appennino meridionale.
Interventi e investimenti per migliorare la rete
La Corte sottolinea l’urgenza di interventi infrastrutturali per contenere le perdite. Tra il 2012 e il 2023, gli investimenti pro capite sono aumentati da 33 a 70 euro. A livello nazionale, al 30 giugno 2024 sono stati finanziati 628 interventi per un totale di 5,3 miliardi di euro. In Puglia, sono previsti 45 progetti per 285,3 milioni di euro, di cui 98 milioni provenienti dal Pnrr.
Agricoltura: il settore più assetato
Oltre alle reti civili, la relazione punta i riflettori sul settore agricolo, responsabile di oltre il 50% della domanda idrica. La zootecnia e l’irrigazione esercitano la pressione maggiore sulle risorse, specialmente in aree con scarse precipitazioni e terreni poco umidi. La crisi climatica sta aggravando questa situazione, mettendo a rischio la produttività delle colture.
Per sostenere l’agricoltura pugliese, il ministero ha stanziato 55,8 milioni di euro, destinati a nuove infrastrutture per garantire l’irrigazione.
La sfida resta aperta: la Puglia mostra segnali di efficienza, ma l’ombra delle perdite d’acqua e dei cambiamenti climatici impone una corsa contro il tempo per salvaguardare una risorsa sempre più preziosa.
Lo riporta quotidianodipuglia.it