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COMMISSARIO Parco del Gargano ancora senza presidente: terza proroga per il commissario, cresce la tensione tra i sindaci

È arrivata oggi la terza proroga al commissariamento dell’Ente, che prolunga la permanenza dell’attuale guida, un docente foggiano, fino al 30 giugno 2025

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
8 Aprile 2025
Cronaca // Gargano //

MONTE SANT’ANGELO – Il Parco Nazionale del Gargano resta ancora senza presidente. È arrivata oggi la terza proroga al commissariamento dell’Ente, che prolunga la permanenza dell’attuale guida, un docente foggiano, fino al 30 giugno 2025.

La proroga, notificata con una settimana di ritardo rispetto alla scadenza della seconda (31 marzo), prolunga una fase commissariale ormai iniziata nel settembre 2023, alla conclusione del mandato quinquennale dell’ex presidente.

Intanto a Roma si consuma un braccio di ferro interno al centrodestra sulla nomina del prossimo presidente: Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega sono ancora alla ricerca di una convergenza. Nel frattempo, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (Mase) ha scelto di confermare lo status quo, in attesa di una decisione condivisa.

La rabbia dei sindaci e lo scontro politico

La nuova proroga accende gli animi sul territorio, in particolare tra i sindaci del promontorio garganico, in maggioranza espressione del centrosinistra, che avevano già lanciato un appello pubblico per chiedere discontinuità e un presidente “autoctono”, rappresentativo dell’identità e delle esigenze locali.

“È tempo che il Gargano sia guidato da un garganico vero”, è il messaggio che arriva da più fronti, con la richiesta esplicita di evitare altre “calate” da Foggia. A loro si aggiungono anche i malumori di una parte di Forza Italia, in particolare nella sezione di Monte Sant’Angelo, che sperava in una nomina di area azzurra a partire dal 1° aprile.

La politica nazionale ferma tutto

L’impasse è il risultato di equilibri ancora instabili nella coalizione di governo. Le tre forze politiche che sostengono l’esecutivo rivendicano ruoli e spazi: Claudio Barbaro per FdI è delegato alle aree protette al Mase, Gilberto Pichetto Fratin (FI) è il ministro di riferimento, mentre Vannia Gava (Lega) è viceministra ed ex sottosegretaria con delega al settore.

Nel frattempo, la richiesta del territorio resta chiara: un presidente garganico, non “di passaggio”, espressione di uno dei Comuni centrali dell’area protetta, come simbolo di radicamento e identità.

Una speranza che si scontra però con un precedente storico fatto per lo più di nomine esterne: da Petrilli (Lucera) a Fusilli, da Gatta e Pecorella (entrambi di Manfredonia) fino all’attuale commissario Pazienza (Foggia).

Un vuoto di guida che pesa

La prolungata assenza di una presidenza stabile rischia di compromettere l’efficienza dell’Ente in un momento cruciale, anche alla luce delle conseguenze giuridiche della recente sentenza sul caso Villani, che ha scosso ulteriormente la credibilità della governance del Parco.

In attesa che il Mase e la Regione Puglia trovino l’intesa necessaria per la nomina del sesto presidente nella storia del Parco, il Gargano resta sospeso tra proroghe e promesse. Con una certezza: il territorio reclama voce, rappresentanza e, soprattutto, rispetto.

a cura di Francesco Trotta (rete gargano, gazzetta di Capitanata)

1 commenti su "Parco del Gargano ancora senza presidente: terza proroga per il commissario, cresce la tensione tra i sindaci"

  1. Oh se, continuiamo così.
    Che poi tanto già sappiamo che, andato via definitivamente il merdone di Pazienza, arriverà un altro merdone che a tutto penserà, fuorché al bene del povero Parco

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