lettera aperta cittadino, Manfredonia 18.04.2025
Negli ultimi anni, la raccolta differenziata è diventata un tema centrale per le politiche ambientali dei comuni italiani. Tuttavia, non mancano le critiche: in particolare nei centri urbani complessi, con alta densità abitativa e gestione inefficiente, la differenziata porta a porta si rivela spesso una scelta costosa, poco funzionale e frustrante per i cittadini. È davvero questa l’unica strada percorribile?
Manfredonia, come molti altri centri italiani, ha investito risorse pubbliche ingenti nella raccolta differenziata, puntando soprattutto sul sistema tradizionale porta a porta. Tuttavia, numerose segnalazioni di disservizi, mancata educazione ambientale e scarsa efficienza logistica hanno generato perplessità e malcontento tra i cittadini. A questo si aggiunge un interrogativo legittimo: perché non adottare tecnologie già collaudate in altre città italiane ed europee?
L’alternativa smart: il modello Hera
Un esempio virtuoso è rappresentato dal gruppo Hera, attivo principalmente nel Nord Italia. Grazie al progetto Smarty, Hera ha introdotto cassonetti intelligenti dotati di apertura con tessera o smartphone, capaci di tracciare i conferimenti di ogni utente, incentivare comportamenti virtuosi e semplificare la gestione dei rifiuti.
Questi cassonetti “smart” consentono:
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un controllo puntuale sul corretto smaltimento,
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la riduzione del fenomeno dell’abbandono dei rifiuti,
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l’introduzione della tariffa puntuale, che fa pagare meno chi differenzia meglio.
Un sistema efficace, trasparente, e già attivo da anni in realtà urbane più complesse di Manfredonia.
La rivoluzione delle Reverse Vending Machine
Nel Nord Europa – in paesi come Germania, Norvegia e Svezia – da oltre due decenni esistono le Reverse Vending Machines (RVM): macchine automatiche che premiano economicamente i cittadini per ogni bottiglia o lattina conferita correttamente. Il sistema funziona con un semplice meccanismo di deposito cauzionale: il consumatore paga una piccola cifra in più al momento dell’acquisto e la recupera restituendo il contenitore vuoto nelle RVM.
Questi dispositivi hanno mostrato un’efficacia altissima: in Germania, ad esempio, si raggiunge un tasso di riciclo superiore al 98% per bottiglie e lattine.
Perché a Manfredonia no?
La domanda che molti cittadini si pongono è: perché Manfredonia non adotta queste soluzioni tecnologiche, già testate e funzionanti altrove? Le risposte possono essere molteplici:
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limiti strutturali nell’organizzazione della società che gestisce i rifiuti,
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assenza di volontà politica o scarsa conoscenza delle alternative,
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resistenze culturali o logistiche che frenano l’innovazione.
Tuttavia, è difficile accettare che, in un’epoca in cui le soluzioni smart sono sempre più accessibili, si continui a insistere su metodi inefficienti e dispendiosi. L’impressione è che manchi una vera visione strategica, capace di coniugare sostenibilità ambientale, risparmio economico e partecipazione attiva dei cittadini.
Un’opportunità per il futuro
È il momento di aprire un dibattito serio e pubblico su queste tematiche. La tecnologia esiste, i modelli funzionano, e l’esempio di altri comuni dimostra che cambiare è possibile. Manfredonia merita di più: non solo per il bene dell’ambiente, ma anche per quello della collettività, della trasparenza amministrativa e dell’innovazione urbana.