di Andrea Pescari – 22 Aprile 2025 (fonte: Corriere dell’Umbria)
C’è un gesto che racconta più di mille parole cosa significhi essere madre. È quello di Elisa Girotto, una donna di Treviso la cui storia ha toccato il cuore di migliaia di persone in tutto il mondo e ha ispirato il film 18 regali, uscito al cinema nel 2020. Una storia intensa, struggente, vera. Elisa è scomparsa nel settembre del 2017, a soli 40 anni, ma il suo amore continua a vivere in ogni dono che ha lasciato alla figlia Anna, nata solo pochi mesi prima della sua morte.
Nata nel 1977, Elisa conduceva una vita normale, serena, fatta di lavoro, amicizie, sogni. Nel 2012 incontra Alessio Vincenzotto, l’uomo che sarebbe diventato suo marito. “All’inizio non mi sopportava”, ha raccontato lui con affetto e ironia in un’intervista al Corriere della Sera. Eppure, da quel primo incontro apparentemente difficile, è nato un amore profondo, solido, che li ha accompagnati in un percorso tanto straordinario quanto doloroso.
Nel 2016, pochi giorni dopo la nascita della loro bambina, ad Elisa viene diagnosticato un tumore al seno triplo negativo, una delle forme più aggressive e difficili da curare. La notizia arriva come un fulmine, e con essa, la consapevolezza che il tempo sarebbe stato troppo breve per vivere tutto ciò che avrebbe voluto con la sua piccola. Ma proprio in quel momento, Elisa compie una scelta che trasforma la sua tragedia in una lezione di amore e forza.
Decide di impiegare i mesi che le restano per preparare 18 regali per la figlia, uno per ogni compleanno, fino al raggiungimento della maggiore età. Non solo giocattoli o vestiti: Elisa seleziona oggetti ricchi di significato, scelti con cura per raccontare chi era, cosa amava, cosa avrebbe voluto insegnare ad Anna. Una Barbie con la cucina, simbolo della sua passione per il cucinare, un puzzle del Golden Gate Bridge, lettere scritte a mano, libri, vestiti, un diario segreto, persino un mappamondo con i luoghi che avrebbe voluto visitare con lei.
“Sto acquistando regali per i futuri compleanni e Natali di Anna… voglio che abbia un segno di me”, scrive Elisa in un gruppo Facebook frequentato da altre madri, donne che come lei stanno affrontando la malattia. “Ora però sono in difficoltà… cosa piace poi alle bimbe dai 7 anni? Che gusti avrà la mia Anna? Mi date delle idee?”.
Dietro ogni dono, ogni parola, c’è il desiderio potente di rimanere. Di esserci anche quando la vita non lo permetterà. Un progetto che Elisa porta avanti con tenacia e delicatezza, sostenuta dal marito Alessio, che dopo la sua scomparsa si occuperà personalmente di consegnare i regali alla figlia, anno dopo anno, rispettando i tempi e i desideri della madre.
Il loro matrimonio, celebrato il 14 agosto 2017 nella consapevolezza che il tempo insieme sarebbe stato brevissimo, è stato un atto d’amore e di coraggio. Elisa si è spenta solo un mese dopo, nella Casa dei Gelsi di Treviso, una struttura che accoglie malati terminali. Accanto a lei c’erano il marito Alessio e la piccola Anna, che allora aveva appena un anno.
La sua storia, arrivata al grande pubblico grazie al film 18 regali, diretto da Francesco Amato, è diventata simbolo di amore incondizionato. Elisa è interpretata da una toccante Vittoria Puccini, mentre la giovane Anna è interpretata da Benedetta Porcaroli. Alla sceneggiatura ha collaborato anche Alessio Vincenzotto, che ha condiviso i diari di Elisa, la lista autentica dei regali, i suoi appunti, le sue emozioni.
“Quando ho preso in mano quella lista è stata un’emozione sconvolgente – ha raccontato l’attrice – ho percepito l’importanza di quell’eredità affettiva. Elisa ha trovato un modo per accompagnare la figlia nella vita, anche dopo.”
Oggi Anna cresce con il ricordo vivo di una madre che non ha potuto conoscerla abbastanza, ma che ha fatto di tutto per restarle accanto, in un modo unico, intimo, eterno. Ogni regalo che scarta è una carezza, ogni lettera è un abbraccio, ogni oggetto è un ponte tra presente e memoria.
Elisa Girotto ha lasciato molto più di una serie di pacchetti: ha lasciato una testimonianza potente di cosa significhi amare fino all’ultimo respiro.