Archiviato con qualche rimpianto il pareggio esterno contro la Palmese, il Manfredonia è già proiettato al prossimo, decisivo appuntamento. Domenica al “Miramare” arriva il Brindisi, per un match che potrebbe rappresentare l’ultima chiamata per agguantare la zona playout e tenere viva la speranza salvezza. La gara contro i calabresi ha lasciato in eredità più di un interrogativo. Dal gol dell’1-1 di Santarpia favorito da una leggerezza dell’estremo difensore Antonino, fino all’espulsione lampo di Diambo che ha costretto i sipontini a giocare in inferiorità numerica per oltre 90 minuti, gli episodi hanno pesato e non poco sull’economia del match. Ma il tempo per le recriminazioni è finito: ora serve concretezza.
Con il campionato agli sgoccioli, ogni punto pesa come oro. Il Manfredonia dovrà vincere e incrociare le dita, nella speranza di risultati favorevoli dagli altri campi per poter disputare lo spareggio playout tra le mura amiche. Un’eventualità che, fino a qualche settimana fa, sembrava pura utopia, ma che oggi appare raggiungibile grazie al cambio di passo messo in mostra dal gruppo guidato da mister Cinque. Nelle ultime otto giornate, infatti, i biancazzurri hanno collezionato 15 punti frutto di quattro vittorie, tre pareggi e una sola sconfitta – quella contro il Casarano. Un ruolino di marcia da media playoff che ha restituito fiducia e autostima a una squadra che sembrava destinata alla retrocessione diretta.
La spinta del pubblico di casa sarà determinante. Il “Miramare” è pronto a trasformarsi in una bolgia per trascinare i propri beniamini all’impresa. Il Manfredonia dovrà scendere in campo con il coltello tra i denti, consapevole che ogni errore potrebbe essere fatale, ma anche che ogni minuto può diventare storia. Lo sa bene mister Cinque, che in queste settimane ha saputo ricompattare il gruppo, puntando su una mentalità battagliera e sull’orgoglio di una piazza che non vuole rassegnarsi a un triste epilogo.