La sfida sul campo del Picerno rappresenta l’ultima occasione per il Foggia di evitare i playout e assicurarsi la permanenza in Serie C. Una sfida da dentro o fuori, resa ancor più drammatica da mesi di scelte discutibili e tensioni societarie che hanno minato la tenuta psicologica e tecnica della squadra.
Il clima che si respira è pesante, non solo per la posizione in classifica, ma anche per un contesto dirigenziale incerto. A sei anni dall’ultima drammatica retrocessione, tornano fantasmi mai davvero sopiti. Stavolta, però, il destino sportivo non è accompagnato da problemi economici, bensì dalla volontà del presidente Nicola Canonico di disimpegnarsi completamente, con tanto di stipendi sospesi e dichiarazioni contraddittorie.
Canonico, ormai dimissionario, ha impresso una direzione confusa alla stagione già dallo scorso autunno, esonerando Massimo Brambilla e avviando una girandola in panchina culminata con il recente allontanamento anche di Luciano Zauri. Decisioni che hanno contribuito a destabilizzare l’ambiente e che si sono sommate a un mercato invernale riduttivo, fondato sulla scelta di ridurre il monte ingaggi e affidarsi a giovani promesse, in una situazione tutt’altro che tranquilla.
Il tracollo nelle ultime settimane è stato evidente: cinque sconfitte consecutive, tra cui lo scontro diretto con il Messina, hanno ridotto il margine di sicurezza e acceso l’allarme. Il derby perso con il Cerignola ha rappresentato lo spartiacque, sancendo un blackout mentale dal quale la squadra non è più riuscita a risollevarsi. Lo “Zaccheria” sabato scorso è stato teatro di una delle peggiori prestazioni stagionali, con un gruppo apparso svuotato e privo di identità.
In questo scenario caotico, potrebbe esserci una clamorosa novità nella gara di Picerno: il ritorno in campo di Franco Vezzoni. Il centrocampista, fuori rosa da settimane per questioni contrattuali, è stato reintegrato in extremis. Una mossa che evidenzia le contraddizioni gestionali ma che potrebbe dare un contributo tecnico importante, vista la sua continuità e affidabilità dimostrata nei mesi scorsi.
La salvezza anche guardando gli altri
Il Foggia potrebbe anche salvarsi indirettamente, in base ai risultati delle concorrenti. Una sconfitta della Casertana a Trapani, o una caduta del Messina contro la Juventus Next Gen, potrebbero garantire ai satanelli la permanenza in C anche in caso di pareggio o sconfitta. Tuttavia, aggrapparsi a incastri favorevoli è un gioco pericoloso: meglio cercare una vittoria che restituirebbe un minimo di dignità sportiva a una stagione da dimenticare.
Il futuro passa da qui
Oltre al verdetto sportivo, in gioco c’è anche il futuro del club. L’eventuale retrocessione complicherebbe ulteriormente la trattativa con la società spagnola Doe Trading Oil, che sembrerebbe interessata all’acquisizione del club, tramite l’intermediazione di un imprenditore foggiano. Senza la certezza della Serie C, anche questa prospettiva potrebbe dissolversi.
Per il Foggia, Picerno rappresenta quindi più di una semplice partita. È un bivio tra declino e rinascita, tra l’abisso dei dilettanti e la speranza di un futuro più stabile. Ma per scrivere un finale diverso, servirà tirare fuori quello spirito combattivo troppo spesso rimasto nei cassetti.
Lo riporta foggiatoday.it.