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Vertenza Simav, sindacati contro l’accordo su 21 turni. Accordo per materne Foggia

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
21 Aprile 2010
Lavoro //

Fiom_sindacati (bergamosera.it)
Fiom_sindacati (bergamosera.it)
Foggia – “Quello che sta accadendo alla SIMAV di Foggia è la conseguenza dell´accordo scellerato firmato da CISL-UIL-UGL il 22 Gennaio 2009”. Un accordo che sarebbe stato firmato “senza il mandato dei lavoratori”, dove le ordinanze sindacali firmatarie si sarebbero dimostrate “complici di Confindustria e disponibili alle esigenze delle imprese in una logica di mercato”. Alla Simav di Foggia è stato firmato da FIM e UILM un accordo su 21 turni mentre sarebbe in corso una trattativa sull´armonizzazione nel gruppo. Trattativa che riprenderà il prossimo 21 aprile a Roma. L´accordo firmato alla SIMAV di Foggia non sarebbe gradito dai lavoratori perché affermerebbe il principio che “bisogna lavorare di più per guadagnare meno degli altri lavoratori degli stabilimenti dove la Simav è presente come azienda di servizi”.

LA POSIZIONE DEI SINDACATI – La Fiom ritiene, da sempre, che “la democrazia rappresenta l’elemento essenziale dell´agire sindacale e che va restituito ai lavoratori il diritto di decidere sulle piattaforme, sugli accordi, sulle condizioni di lavoro e sugli orari”. Un consenso obbligato, costruito sulle paure e sul ricatto, “determina la logica sfiducia dei lavoratori verso chi li rappresenta”. “I contenuti delle vertenze, le forme di lotte, la gestione delle trattative, l´ipotesi d´accordo e il giudizio definitivo spetta ai lavoratori”, sottolineano i rappresentanti della Fiom.

IL COMUNICATO DI MARZO – SIMAV: L’AZIENDA VUOLE DAVVERO RISOLVERE I PROBLEMI? Come concordato al termine dell’incontro del 18 febbraio scorso, il 2 e 3 marzo si è svolto un incontro tra Fim, Fiom e Uilm nazionali, il Coordinamento nazionale Simav e la Direzione aziendale, che era stato fissato per un approfondimento sulle criticità nell’andamento di Simav evidenziate dall’Amministratore delegato nell’incontro del 18 febbraio e aprire un negoziato finalizzato a ricercare idonee soluzioni alle problematiche emerse. Nella documentazione presentata dall’azienda in apertura dell’incontro, oltre ad uno schema sommario e limitato alle criticità su alcune commesse e alla necessità di aprire una procedura di mobilità per 25 persone, l’azienda, unitamente alla capogruppo Siram, riproponeva alle OO.SS. l’eliminazione della 14° mensilità per i neoassunti, aggiungendo inoltre: per i neoassunti l’eliminazione del terzo elemento e l’applicazione di lavoro turni senza maggiorazioni rispetto al CCNL; per tutti: l’eliminazione dei trattamenti di miglior favore definiti nel contratto integrativo aziendale rispetto alle maggiori prestazioni/straordinari per il 6° e 7° livello e rispetto alle ore viaggio e maggiori prestazioni per lavoro notturno e festivo per i 7Q; per tutta l’area piemontese l’eliminazione dei trattamenti economic i di miglior favore. Le richieste aziendali sono state respinte dalle OO.SS., che hanno invece sollecitato le informazioni richieste nell’incontro precedente e ribadito che un intervento complessivo doveva comprendere l’eliminazione degli sprechi, una riduzione dei costi per le consulenze ed un percorso concreto di superamento delle numerose inefficienze gestionali ed organizzative, in quanto le sole misure proposte dall’azienda non avrebbero contribuito in modo sostanziale ad un consolidamento e rilancio di Simav, ma solamente analizzato le lavoratrici ed i lavoratori. L’azienda e la capogruppo Siram avrebbe spiegato alla fine che “nel 2009 Siram intende condurre un’analisi sulle aziende acquisite per valutare come configurare il proprio assetto societario per quanto riguarda il polo delle attività legate all’industria e che in vista di quella valutazione, in sostanza era necessaria una riduzione dei costi ed in particolare del costo del lavoro, anche attraverso una modifica peggiorativa dei trattamenti economici e normativi in essere in Simav”.


IN sostanza sarebbe stato chiesto alle rappresentanze sindacali che “a fronte di un progetto non ancora definito, né per quanto riguarda gli assetti societari, né tanto meno per quanto riguarda le reali prospettive industriali, si dichiarino disponibili a modificare le condizioni contrattuali esistenti”. A marzo, i sindacati ed il Coordinamento risposero invece “confermando la disponibilità a discutere dei problemi reali di Simav, anche attraverso lo strumento di una procedura di mobilità volontaria ed incentivata, l’introduzione di un regime di lavoro turni legato a un sistema di regole ed a maggiorazioni e hanno inoltre richiesto di aprire una seria discussione sull’armonizzazione dei trattamenti, dato che l’azienda ha impropriamente introdotto questo argomento – tutt’ora oggetto di discussione in sede di commissione – proponendo l’eliminazione dei trattamenti di miglior favore”. Al termine della discussione, le parti poi confermarono di incontrarsi nuovamente il 9 marzo.

Asilo nido
Asilo nido
VERTENZA ASILI NIDO, IMPEGNI DEL COMUNE DI FOGGIA PER LE 9 MAESTRE CHE ASSISTONO I DISABILI – Le lavoratrici del progetto “Agire in rete” in qualità di assistenti ai disabili che operano nelle scuole materne comunali, accompagnate dal Segretario Provinciale della Flc Cgil di Foggia Prof. Maurizio Carmeno, hanno avuto in data 19marzo un incontro con il Sindaco di Foggia Gianni Mongelli e il Presidente del Consiglio Comunale Raffaele Piemontese. In tale incontro hanno lamentato la mancanza di retribuzione delle spettanze dal febbraio 2009 fino a tutt´oggi. Il Sindaco ha informato la delegazione della difficile situazione finanziaria che attraversa l´Amministrazione Comunale dovuta ad una riduzione dei trasferimenti da parte dello Stato all´Ente Locale, aggravata da ingiustificabili ritardi nell´attribuzione delle risorse che determina una crisi di liquidità. Al termine della riunione il Sindaco di Foggia, nonostante le difficoltà suddette, si è impegnato alla liquidazione di quattro mensilità alle lavoratrici. Nel corso dell´incontro la FLC CGIL di Foggia ha colto l´occasione per rappresentare al Sig. Sindaco la necessità di un confronto con le organizzazioni sindacali sul progetto complessivo di razionalizzazione dei servizi che il Comune si appresta a programmare al fine di valutarne eventuali ricadute negative sull´occupazione e la qualità del servizio stesso.

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