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TURISMO Estate flop nei lidi balneari della Puglia: calo di affari per 40 milioni

"Le famiglie sono le grandi assenti"

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AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
21 Agosto 2024
Attualità // Economia //

FOGGIA – Estate da dimenticare: in Puglia i primi check sull’andamento delle stagione balneare attestano ciò che sembrava chiaro fin dal mese di giugno, cioè un secco calo delle presenze in spiaggia che il Sib (sindacato italiano balneari) di Fipe-Confcommercio, è già in grado di quantificare attorno al 20-25 per cento rispetto al 2023 che, tradotto in moneta sonante, equivarrebbe a circa 40 milioni di euro.

Una cifra che mette in allarme gli operatori del settore, già alle prese con la liberalizzazione del mercato delle concessioni che ha messo in subbuglio tutto il settore.

Perché l’ipotesi di un recupero, anche parziale, in extremis, in questo scampolo di estate non appare per nulla realistica.

Ma cosa ha tenuto i turisti lontano dalle spiagge in un’estate che, per molti balneari, doveva essere quella del definitivo riscatto dopo il crollo degli affari dovuto alla pandemia?

«Noi siamo le antenne dell’economia italiana – spiega il presidente nazionale del Sib, Antonio Capacchione – in quanto percepiamo anche ogni minima flessione della capacità di spesa delle famiglie e le cause che stanno alla base del fenomeno.

E proprio le famiglie della classe media sono le grandi assenti nei lidi, vale a dire la parte della nostra clientela che ci dava maggiori certezze.

Ed è chiaro che, se ti manca l’elemento che negli anni ha dato sicurezza e solidità alle nostre aziende, le cose si complicano».

Per il Sib, non ci sono dubbi sulle cause che hanno tenuto lontane le famiglie (soprattutto italiane) dagli stabilimenti balneari durante l’estate 2024: inflazione e incremento della pressione fiscale.

Fonte: ilrestodelcarlino

Con l’inflazione che avanza aumentano in maniera generalizzata i prezzi dei prodotti, dal cibo all’energia elettrica, ai carburanti, ma anche dei servizi.

E in questo quadro, tra le prime voci di spesa che le famiglie tendono a cancellare vi sono quelle considerate non indispensabili. La vacanza al mare è una di queste.

Vero è che la curva che segna l’andamento delle tariffe dell’ombrellone ha anch’essa subito un’impennata, ma tanto modesta, sostengono i balneari, da poterla escludere dalle cause del calo delle presenze sugli arenili, tant’è che la categoria fa notare come anche sulle spiagge libere raramente si è visto il pienone.

Fonte: mondo balneare

«L’incremento dei prezzi negli stabilimenti balneari ha inciso solamente del 3,2 per cento sul costo totale della vacanza – afferma Capacchione – e quindi abbastanza chiaro che non può avere scoraggiato i turisti, i quali, invece, si sono imbattuti in un aumento significativo degli affitti delle case vacanza.

A partita di percentuale degli aumenti, se il prezzo dell’ombrellone è aumentato di 10 euro, ragionando su numeri assoluti, l’incremento delle tariffe di una locazione settimanale, che ha toccato anche i tremila euro, pesa molto di più».

Questa prima, sia pur parziale, analisi del Sib mette in evidenza come il calo del fatturato dei lidi attrezzati ha prodotto il reclutamento dei lavoratori stagionali, soprattutto, il personale di rinforzo che negli anni passati veniva impiegato nei periodi di massimo afflusso.

http://unfilodilana.com
http://unfilodilana.com

«Ora è chiaro che se ci sono meno clienti c’è anche meno personale – rammenta Capacchione – e questa è una semplice regola di economia gestionale.

Perciò occorrono politiche governative a sostegno delle classi medie toccate maggiormente dai fenomeni dell’inflazione, dai rincari e dall’aumento delle tasse.

La politica italiana che si accinge a lavorare alla manovra economica dovrà tenere conto della sofferenza delle famiglie e trovare dei rimedi».

Lo riporta bari.corriere.it

7 commenti su "Estate flop nei lidi balneari della Puglia: calo di affari per 40 milioni"

  1. Non verrò mai in Puglia per i vostri prezzi assurdi e servizi pessimi. Vi sta bene e spero per il prossimo anno che vada peggio.

  2. Se non avete capito i sussidi che avete voluto togliere votando meloni 🍈 permettevano di venire in vacanza con quello che avanzava a fine mese …. mentre per i lavoratori certo adesso non vi servono e via a casa ma vi sembra normale in uno stato serio dovreste dare garanzie di qualcosa per i mesi senza lavoro.

  3. Con le case vacanza si loca un bene proprio, con gli arenili un bene pubblico, quindi l’aumento su qualcosa che è già mio si digerisce giustamente meno, i lidi esistono solo in Italia, nel resto del mondo sono mosche bianche o non esistono e i servizi perfetti e comunali

  4. Prezzi alti e poca professionalità. Va cambiata la politica dell’accoglienza. Il cliente non va spennato ma coccolato con la speranza che ritornerà in futuro e farà un buona pubblicità a tutta la regione.

  5. Certo, la colpa è sempre di qualcun altro vero? Investimenti zero, personale malpagato e scomodità garantite. Tutto questo accompagnato da un aumento del 50% sugli ombrelloni, dal 100% sull’acqua e sul bar in generale a fronte di un 17 di inflazione in 3 anni. BRAVI. E poi vi lamentate, zero affitto e manco pulite le spiaggie la mattina…. sanguisughe

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