Lo sottolinea Coldiretti Puglia, basandosi sui dati dell’ultimo rapporto ISPRA, in merito all’allerta arancione in corso sulla regione.
Nel 2024, la Puglia ha subito 145 eventi estremi, secondo i dati ESWD, tra cui tornado, grandinate, tempeste di vento e improvvisi nubifragi, tutti su un territorio già vulnerabile. Coldiretti Puglia denuncia che, oltre a questi fenomeni, è stata la siccità a mettere in ginocchio l’agricoltura sin dall’inverno, tanto da giustificare la richiesta di stato di calamità.
La crisi idrica e le temperature elevate hanno già compromesso numerose produzioni agricole, determinando, tra l’altro, una drastica riduzione del foraggio nei pascoli. Questo ha causato un aumento dei costi per l’acquisto di mangimi necessari a nutrire gli animali nelle stalle. Ancora più preoccupante è la previsione per la prossima raccolta delle olive, con un crollo stimato del 40% della produzione.
Coldiretti insiste sulla necessità di ridurre il consumo di suolo fertile, sollecitando l’approvazione immediata della legge che tutela la destinazione agricola dei terreni. L’obiettivo è arrivare al “saldo zero” nel consumo di suolo naturale entro il 2050. Per razionalizzare gli interventi, Coldiretti propone anche un piano sperimentale per la valorizzazione dei beni pubblici nelle aree montane e marginali, includendo il riconoscimento dei crediti di carbonio ai produttori di queste aree. Inoltre, è essenziale attuare pienamente la legge che consente alle amministrazioni pubbliche di stipulare accordi con gli agricoltori per la tutela del paesaggio agrario e forestale.
Un’altra priorità è il rilancio della zootecnia di montagna e delle aree interne, con il supporto all’acquisto di bestiame e alla costruzione di strutture di ricovero, per mantenere queste aree pascolate e preservate.
Secondo Coldiretti Puglia, è cruciale riconoscere il ruolo delle aziende agricole nella protezione del territorio, anche introducendo misure fiscali di sostegno per chi vive in montagna. Queste misure incentivano l’insediamento e il mantenimento di attività economiche, in particolare nel settore agricolo, forestale, turistico e culturale. Per ridurre i danni provocati dal maltempo, è fondamentale combattere l’abusivismo, promuovere interventi di rigenerazione urbana e realizzare un censimento degli edifici situati nelle aree a rischio. Dal punto di vista ambientale, è necessario avviare un piano di riforestazione nelle aree più vulnerabili, utilizzando anche le risorse destinate alle infrastrutture energetiche e di mobilità.
Infine, Coldiretti conclude sottolineando l’importanza di semplificare la burocrazia e ridurre gli oneri amministrativi per le aziende che operano nelle aree interne. È inoltre fondamentale coinvolgere le imprese agricole nella manutenzione del verde urbano, per garantire la sicurezza anche nelle città, promuovendo così iniziative di riqualificazione ambientale.
Lo riporta BuonaSera24.it