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SCIENZA Studio della Stanford University rivela 2 momenti chiave nell’invecchiamento

Un nuovo studio condotto dai ricercatori della Stanford University ha identificato due momenti chiave di "trasformazione fisica significativa a livello molecolare"

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
21 Ottobre 2024
Scienza // Scienza e Tecnologia //

Per Dante, “nel mezzo del cammin di nostra vita” coincideva con i 35 anni, ma con il tempo il concetto di crisi di mezza età si è spostato fino ai 50. Con l’aumento dell’aspettativa di vita, nuove tappe si aggiungono per definire i decenni e determinare quando si diventa “vecchi”. Ora, un nuovo studio condotto dai ricercatori della Stanford University ha identificato due momenti chiave di “trasformazione fisica significativa a livello molecolare”, stabilendo quando il corpo inizia a mostrare segni concreti di invecchiamento.

Secondo lo studio, questi cambiamenti non avvengono gradualmente ma si concentrano in due momenti specifici. “Certo, si cambia per tutta la vita, ma ci sono due fasi in cui i cambiamenti sono più intensi: attorno ai 45 e ai 60 anni“, ha spiegato Michael Snyder, genetista della Stanford University, al Washington Post.

I ricercatori hanno rilevato che i marcatori dell’età non crescono in modo lineare. “Con l’avanzare dell’età, le molecole del corpo si modificano”, ha affermato Xiaotao Shen, biologo computazionale della Nanyang Technological University di Singapore, che ha partecipato allo studio. “Quello che non sappiamo ancora è cosa inneschi questi cambiamenti.”

Lo studio della Stanford University

Pubblicato sulla rivista Nature Aging, lo studio ha monitorato le variazioni molecolari in oltre 135.000 molecole e microbi, tra cui RNA, proteine e metaboliti, raccolti da 108 adulti di età compresa tra 25 e 75 anni. I partecipanti, tutti in buona salute e di diverse etnie, sono stati sottoposti a regolari prelievi di campioni di saliva, sangue, pelle e feci ogni tre-sei mesi. L’analisi ha rivelato che circa l’81% delle molecole studiate ha subito cambiamenti significativi in due fasi: attorno ai 40 anni e ai 60.

Come cambia il corpo a 40 e 60 anni

I cambiamenti che si verificano a 40 anni sono diversi da quelli che si osservano a 60. A 40, le fluttuazioni riguardano principalmente le molecole legate al metabolismo di alcol e lipidi. A 60, i cambiamenti interessano invece la regolazione immunitaria, la funzionalità renale e il metabolismo dei carboidrati.

Secondo Snyder, i cambiamenti molecolari osservati nei sessantenni erano attesi, poiché in questa fascia di età sono più comuni malattie cardiovascolari e tumori. Sorprendenti, invece, le fluttuazioni riscontrate dopo i 40 anni.

Come rallentare il processo di invecchiamento

Lo studio suggerisce che già dopo i 30 anni è fondamentale prendersi cura del proprio corpo per rallentare il processo di invecchiamento. “È importante sottoporsi a controlli regolari e apportare modifiche allo stile di vita”, ha consigliato Shen. Dieta ed esercizio fisico sono essenziali, soprattutto quando il metabolismo inizia a cambiare.

Snyder ha aggiunto: “Abbiamo scoperto che il metabolismo dell’alcol e del caffè diventa più difficoltoso intorno ai 40 e ai 60 anni. Ridurre il consumo di entrambi potrebbe essere una buona idea.” Per esempio, chi una volta poteva bere diverse tazze di caffè senza problemi, potrebbe scoprire che una sola tazza basta per disturbare il sonno.

Le cause dell’invecchiamento

I ricercatori hanno sottolineato che lo studio ha analizzato un periodo relativamente breve per comprendere i cambiamenti molecolari che si verificano nel corso dei decenni. Ricerche a lungo termine potrebbero offrire una visione più completa su come questi cambiamenti influenzino la funzionalità del corpo, le malattie e il rischio di mortalità.

L’obiettivo futuro degli studiosi è scoprire le cause di questi cambiamenti molecolari. Come spiegano nel loro lavoro, se si riuscisse a individuare il fattore scatenante, si potrebbe persino trovare un modo per rallentare o addirittura invertire il processo di invecchiamento.

Lo riporta FanPage.

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