(STATOQUOTIDIANO.IT, ore 9). Foggia – Manfredonia, 22 febbraio 2021. Questa mattina il GUP del Tribunale di Foggia Armando Delloiacovo ha accolto la richiesta di rinvio a giudizio del PM Marina Gravina nei confronti del 53enne manfredoniano Biagio Cipparano per l’omicidio premeditato del consulente del lavoro Vincenzo Paglione, avvenuto a Manfredonia la mattina del 5 febbraio 2020, e disposto l’inizio del dibattimento davanti alla Corte d’Assise di Foggia per il 19 aprile prossimo.
Il giudice ha anche dichiarato inammissibile la richiesta di giudizio abbreviato che venne avanzata nelle scorse udienze dal difensore l’avvocato Michele Sodrio, rigettando anche la richiesta di perizia psichiatrica avanzata sempre da Sodrio. Confermando l’esistenza della premeditazione, il giudice ha applicato la nuova normativa (voluta dal primo Governo Conte), che vieta il giudizio abbreviato (con uno sconto di pena di 1/3) per tutti i delitti puniti con l’ergastolo e fra questi c’è appunto l’omicidio con premeditazione.
Evidentemente il GUP ha accolto la tesi di pubblico ministero e parti civili, cioè il fatto che Cipparano avesse deciso diversi giorni prima di uccidere Paglione, ritenuto un rivale in amore per una relazione sentimentale con la ex moglie dell’assassino.
L’avvocato Michele Sodrio, difensore di Biagio Cipparano: “è una decisione che non condivido, ma che ovviamente rispetto, avendo massima stima nel giudice che l’ha emessa. Resto convinto che andremo a celebrare un dibattimento non necessario, trattandosi di un reo confesso e soprattutto in assenza di prove certe sulla premeditazione. Mi aspetto che i giudici della corte d’assise riconoscano la correttezza della nostra tesi. La nuova normativa vieta l’abbreviato in questi casi, ma se l’aggravante viene esclusa dopo il dibattimento, l’imputato avrà comunque diritto allo sconto di un terzo della pena. Questo sarà il nostro obiettivo nel corso del processo“.
La moglie e la figlia del consulente del lavoro Vincenzo Paglione sono difese dall’avvocato Vincenzo Muscatiello, il figlio Pasquale dall’avvocato Pietro Schiavone, con entrambi i legali del foro di Foggia.
“Il Gup non ha accolto nessuna richiesta della difesa, rinviando a giudizio il Cipparano dinanzi alla Corte d’Assise a Foggia, per l’udienza del 19 aprile 2021. L’uomo risponderà dei reati così come contestati dal Pm nella richiesta di rinvio a giudizio. Non ha ammesso né la perizia, né ha accolto la circostanza della premeditazione”, spiegano i due legali a StatoQuotidiano.it.