Lucera -. E’ possibile cancellare il passato e la storia? Per qualcuno sembrerebbe di sì.
E’ difatti tornata a far capolino sui social una vecchia proposta fatta dall’allora dirigente scolastico dell’Itet Vittorio Emanuele III di Lucera, Pasquale Trivisonne, di dare un nuovo nome all’istituto tecnico che porta il nome del sovrano di casa Savoia firmatario delle leggi razziali di Benito Mussolini.
Un nome di un personaggio che dopo 80 anni suscita ancora tanto imbarazzo.
L’idea, affatto balzana per la verità, venne in mente al dirigente scolastico circa tre anni fa, il quale si attivò anche per dar vita al complesso iter burocratico necessario per il cambio di nome.
Poi la cosa si arenò a causa delle lungaggini e del trasferimento ad altra sede scolastica del docente lucerino.
Oggi, ad essere al centro di una nuova titolazione é il plesso scolastico denominato ex G.I. dell’Istituto Edoardo Tommasone, diretto dalla professoressa Francesca Chiechi, la quale si dice esterrefatta da tanto interesse da parte di alcuni cittadini.
“Penso che la cosa sia fattibilissima ma non spetta all’Istituto doversene fare carico -commenta ai nostri microfoni-. L’idea mi trova concorde, ma credo che ci siano ben altre priorità per un istituto scolastico e mi piacerebbe che talvolta i cittadini si ricordino della scuola non solo per pontificare via social ma anche per dare una mano concreta”, dichiara.
Il plesso ex G.I. per tipicità edilizia e per nome, ricorda perfettamente un classico edificio di epoca fascista, per tali ragioni l’idea di darne un nuovo nome, magari dedicando l’istituto ad una figura storica lucerina, é apparsa come un’idea ottimale.
Il tema è stato lanciato sui social da Michele Marucci, ex tutoliano e sostenuto dalla consigliera di opposizione Francesca Niro, ed ha raccolto diversi consensi.
L’iter tuttavia di nuova titolazione prevede taluni passaggi. Per l’intitolazione di scuole la Circolare Ministeriale n. 313 del 12/11/1980, richiamando la Legge 23 giugno 1927, n. 1188 fornisce indicazioni. Si tratta di una procedura complessa che vede l’intervento di diversi soggetti istituzionali.
In primo luogo, occorre la deliberazione del consiglio di istituto, sentito il collegio dei docenti, che è successivamente inviata all’Ufficio scolastico, che acquisisce le valutazioni del Prefetto e della Giunta comunale. Se sono favorevoli, l’Ufficio emana il decreto di intitolazione inviandolo poi alla scuola e al Ministero. In caso contrario la deliberazione è rinviata alla scuola per un riesame. Se confermata l’Ufficio emette il decreto tranne che non ravvisi elementi particolarmente gravi che consiglino la definitiva restituzione della deliberazione per la sostituzione del nominativo, nel qual caso la procedura dovrà essere ripresa dall’inizio stabilita dalla presente circolare. Nel caso sia richiesta l’intitolazione a persone decedute da meno di 10 anni è previsto il coinvolgimento da parte del Prefetto anche del Ministero dell’interno.
Chissà se tra qualche anno, la voglia di revisionismo storico torni a far capolino dopo l’ennesimo nulla di fatto. Mai come in tal caso va detto: ai posteri l’ardua sentenza.