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Rimborso per ritardo aereo: dopo quante ore scatta il diritto?

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
22 Settembre 2022
Attualità //

Migliaia i viaggiatori rimasti a terra nei mesi più bollenti dell’estate a causa di ritardi aerei dovuti all’assenza di personale e a turni lavorativi massacranti.

L’estate appena trascorsa ha messo a dura prova i viaggiatori, soprattutto quelli che hanno prenotato voli low cost all’interno dell’Europa. Drastiche riduzioni di personale, scioperi e altre circostanze hanno costretto i passeggeri ad affollare i gate degli aeroporti nell’attesa della partenza. Per fortuna, però, esiste una normativa che li tutela.

A volte si è trattato di poche decine di minuti di ritardo, mentre in altre i passeggeri hanno dovuto attendere svariate ore prima di riuscire a imbarcarsi. In quest’ultimo caso, quando il disservizio aereo causa un disagio psicologico ai passeggeri, la compagnia responsabile è tenuta a elargire un rimborso per volo in ritardo. L’ammontare dell’indennizzo è strettamente correlato alla lunghezza della tratta che l’aereo deve o avrebbe dovuto percorrere e l’ammontare delle ore di attesa.

Sfortunatamente, i vettori sono molto spesso insensibili alle richieste di rimborso provenienti dai viaggiatori, i quali cercano solamente di far valere un proprio diritto sancito da normative comunitarie e internazionali. Ecco perché sono sorte aziende specializzate che si occupano del rimborso per ritardo aereo come AirHelp, leader nel settore a livello mondiale che assiste i passeggeri rimasti vittima di disservizi.

Qual è la normativa che prevede il rimborso per ritardo aereo?

In ambito europeo i viaggiatori sono tutelati dal Regolamento CE 261/2004, il quale istituisce regole comuni in materia di compensazione e assistenza ai passeggeri in caso di negato imbarco, di cancellazione del volo o di ritardo prolungato. Il Regolamento in questione si applica ai passeggeri che abbiano una regolare prenotazione su un volo in partenza da un aeroporto situato nel territorio di uno Stato membro oppure in partenza da un aeroporto situato in un Paese terzo ma con destinazione in territorio comunitario.

Rientrano quindi nell’ambito di applicazione le compagnie europee e altre compagnie che coprano tratte all’interno dell’Unione Europea. I vettori mettono infatti a disposizione il modulo di richiesta del rimborso per ritardo aereo per i passeggeri che abbiano vissuto un disservizio, anche se molto spesso i tempi di risposta sono estremamente lunghi.

Dopo le prime 2 ore di attesa è obbligatorio il diritto di assistenza

Molti passeggeri che attendono l’imbarco sul proprio volo ignorano di avere dei diritti. Dovrebbero essere le compagnie aeree a informarli ma purtroppo il più delle volte ciò non avviene. Già dopo le prime 2 ore di ritardo i passeggeri hanno diritto a ricevere assistenza da parte degli operatori della compagnia aerea.

L’assistenza consiste nel fornire cibo e bevande in congrua relazione alla durata dell’attesa, cercare una sistemazione in albergo qualora si dimostri necessario, prevedere il trasporto tra l’aeroporto e l’alloggio, mettere nelle condizioni i passeggeri di accedere gratuitamente a mezzi di comunicazione. Nel caso in cui il vettore non dovesse accollarsi tali spese, i passeggeri devono conservare le ricevute e gli scontrini degli acquisti di prima necessità per poter ottenere successivamente il totale rimborso delle stesse, che andrà ad aggiungersi al rimborso del biglietto aereo per ritardo.

La compensazione pecuniaria per ritardo del volo scatta dopo le 3 ore di attesa

Dopo quanto ritardo chiedere il rimborso aereo? Se già dopo le prime 2 ore di attesa scatta il diritto all’assistenza, dopo le 3 ore i passeggeri hanno diritto a un indennizzo per il disagio vissuto. Il Regolamento CE 261/2004 ha stabilito tre diversi scaglioni che si applicano fra le 3 e le 4 ore di ritardo.

Per le tratte comprese entro i 1.500 km è previsto un risarcimento di 250 euro, per le tratte comprese fra i 1.500 e i 3.500 km sono previsti 400 euro e per le tratte superiori ai 3.500 km è previsto un indennizzo di 600 euro. Si parla di risarcimento poiché l’ammontare è sancito dalla legge ed è dovuto dalla compagnia aerea solamente quando il disservizio è dipeso da una sua responsabilità. Nel caso più grave, dopo le 5 ore, il ritardo viene paragonato a una vera e propria cancellazione del volo e in questo caso i passeggeri possono chiedere il rimborso per ritardo aereo ottenendo il prezzo pieno che hanno speso in fase di acquisto del biglietto.

E nel caso di voli internazionali?

Anche per quanto riguarda i voli internazionali è presente una normativa. Si tratta della Convenzione di Montreal, a cui dal 2003 hanno aderito 130 Paesi. Tale normativa prevede la possibilità di ottenere un risarcimento per il ritardo del volo a causa del danno subito o per il bagaglio smarrito. Tuttavia, i passeggeri che vogliono far valere i propri diritti incontrano due limiti: il primo è il fatto che la Convenzione di Montreal non comprende il danno psicologico, a differenza della normativa europea, e il secondo è che la decisione di rimborsare o meno i passeggeri ricade sulla singola compagnia aerea.

Ciò significa che non è sempre possibile ottenere soddisfazione. In ogni caso, se l’attesa si verifica all’interno dell’aeromobile sulla pista, gli operatori devono fornire assistenza con cibo, acqua, accesso ai servizi igienici e cure mediche. Dopo le 3 ore di attesa i passeggeri hanno diritto a sbarcare, a meno che non vi siano circostanze che lo impediscano. (nota stampa).

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A settembre, c’è nell’aria una strana sensazione che accompagna l’attesa. E ci rende felici e malinconici. Un’idea di fine, un’idea di inizio. (Fabrizio Caramagna)

Anonimo

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