FOGGIA, 22/09/2022 – La Cassazione ha dichiarato inammissibili i ricorsi difensivi rendendo quindi definitive le condanne, a 8 anni e 4 mesi, inflitte a S. R., 28 anni, e a sua madre H. T., 64 anni, detenuti con l’accusa del tentato omicidio del medico dell’Asl Foggia M. C..
Secondo quanto ricostruito dalle indagini, la mattina del 27 marzo 2018 il medico stava uscendo dal palazzo in cui viveva, insieme al figlio minorenne, quando la donna, appostata nell’androne, gli sparò mancandolo, mentre suo figlio l’attendeva all’esterno.
Le indagini di Procura e squadra mobile sfociarono dopo due mesi nel blitz “Caino e Abele” con il fermo della madre e del figlio, e del fratello del medico, l’imprenditore M. C., sospettato di essere il mandante del tentato omicidio per presunti dissidi legati a questioni ereditarie. C. fu assolto in primo grado dal gup che inflisse 10 anni a R. e T.. In Corte d’Appello fu ribadita l’assoluzione di C. a in quanto il ricorso del pm era tardivo, e ridotta la pena a madre e figlio a 8. (ledicoladelsud)