FOGGIA – È quanto risulta dalla classifica di ItaliaOggi – Ital Communications, in collaborazione con l’Università La Sapienza di Roma, stilata sulla base di 92 indicatori, suddivisi in nove macro-categorie: “Affari e lavoro”, “Ambiente”, “Istruzione”, “Popolazione”, “Reati e sicurezza”, “Reddito e ricchezza”, “Salute”, “Sicurezza sociale” e “Turismo e cultura”.
Nessuna provincia pugliese è nelle prime due fasce, buona e accettabile, devono tutte accontentarsi di una qualità di vita discreta o addirittura insufficiente.
Le uniche due pugliesi considerate discrete nella classifica generale sono Bari 71esima e Lecce 79esima, mentre tutte le altre hanno una qualità di vita insufficiente: Bat 86esima, Brindisi 91esima, Foggia 93esima e Taranto 99esima.
Risultati pessimi in valori assoluti e ancor di più se confrontati con città dalle caratteristiche simili: Milano è prima e Bologna è quarta.
A poco valgono i miglioramenti di Bari, Lecce e Taranto, i 92 indicatori mostrano una situazione poco confortante, soprattutto per quanto riguarda il lavoro dove le performance scendono ancora (dalla 74esima posizione di Bari alla 101esima di Taranto) a dimostrazione dell’assoluto disinteresse delle amministrazioni locali e del Governo centrale per le politiche del lavoro.
Lo riporta UIL Puglia.
Se chiedete ad un milanese e ad un romano come si vive in queste città, risponderanno:”Male”.
Infatti queste due città, come anche altre città, sono si primi posti, analizzando le singole categorie, per il reddito, il commercio, presenza di librerie… Addirittura per la salute e la sicurezza sono dopo alcune città pugliesi.
Dunque cosa c’è da migliorare? Poco se la disoccupazione nelle nostre città è elevata. Ciò significa redditi bassi, bassi consumi, poche attività ricreative ecc.ecc.
Dunque siamo destinati all’estinzione.