Torremaggiore, 23 SETTEMBRE 2021. “IL GIARDINO DEGLI ANGELI, a Torremaggiore, un luogo di pace dove l’amore si trapianta con un seme, fino a crescere in un fiore o un arbusto e dove ogni lacrima cerca rifugio“, dichiara Carmen RICCIO, Presidente dell’Associazione “Mirko Valerio Emanuele“, da lei fondata ed attraverso la quale compie continuamente opere di bene.
Ed ora un’iniziativa che sta commuovendo un po’ tutti, tanto che l’intera cittadina si sente partecipe ed è entusiasta di un progetto così distinto, nella speranza che tale luogo possa venire rispettato e sottrarsi a qualsiasi gesto vandalico.
Il 2 ottobre, alle ore 10,00, ne avverrà l’inaugurazione in via Vincenzo Lamedica, di fronte al Ristorante “Palm Beach”, grazie anche al patrocinio del Comune di Torremaggiore, al sostegno del CSV Foggia e della stessa Associazione “Mirko Valerio Emanuele“.
“Il desiderio che ho da sempre è quello di un giardino dedicato a tutti gli Angeli che sono volati in cielo. Vorrei però che questo fosse non un giardino del pianto, ma del sorriso, pur nella consapevolezza che molte mamme hanno perso i propri figli ed ogni volta che si recano presso il cimitero si ritrovano lì a piangere disperatamente. Per tale ragione vorrei che invece tale luogo porti serenità e pace negli animi di tutti. Purtroppo i nostri figli non torneranno“, confida Carmen, con animo coinvolto, alle pagine di Stato Quotidiano.
“Ho sempre immaginato che quando mio figlio è volato in cielo, e non morto che trovo sia una parola distruttiva, ogni giorno è come se lui mi guardasse da lassù ed è come se stesse su una nuvoletta. Immagino così che anche gli altri ragazzi e bimbi venuti a mancare in modo prematuro, osservino il nostro mondo terreno dal cielo. Vorrei creare un ‘Giardino del Sorriso’, una specie di piccolo luogo paradisiaco dove gli Angeli sussurrino la loro presenza amorevole e laddove solo l’anima possa percepirne la vicinanza“, prosegue la coraggiosa mamma, informando altresì della prossima realizzazione di un murales e della collocazione di un Angelo.
Alla cerimonia sono stati invitati Don Renato che procederà alla benedizione e le Scuole Materne mediante la loro presenza partecipativa.
“Se chiudo gli occhi ripenso al momento in cui mio figlio era nato ed io purtroppo stetti molto male, tra la vita e la morte, tanto che ricordo di essere entrata come in un tunnel che mi sembrava il Paradiso e dove mi sentivo bene. Vorrei che in questo giardino vi fossero tanti fiori. Sono consapevole delle difficoltà nel realizzare tutto ciò, ma del resto ciò che si ottiene facilmente non ha lo stesso valore di quello che comporta sacrificio. Vorrei ringraziare il Sindaco Emilio DI PUMPO e l’intera Amministrazione Comunale; gli Assessori Ilenia COPPOLA e Lucia DE CESARE per la disponibilità collaborativa. Mi sento di ringraziare inoltre innumerevoli persone, tra cui mio marito che mi accompagna da sempre nei miei progetti con amore; Andrea MAIORANO; Giuseppe SICURO; Clara PALMA; Antonietta LECCESE; Pasquale DI IANNI; Patrizio PERNA; Eleonora e Lucia RAZIONALE. Mi scuso se qualche nome mi è sfuggito; il ringraziamento lo estendo verso tutti coloro che mi hanno sostenuta e continuano a restarmi vicino. Ringrazio infine Antonio NESTA per la locandina, nonché la stessa Associazione “Mirko Valerio Emanuele“, ha concluso Carmen rammentando il momento del posizionamento della pietra votiva…un attimo in cui ha pianto per la gioia, il sentimento che accomuna ed avvicina tanti torremaggioresi che, in questo momento, stanno facendo squadra con onore, circondando Carmen con il loro affetto.
Ricordando Mirko.
È un bimbo nato a Torremaggiore il 16.06.1996, affetto da una sindrome rarissima, la Pearson, (meno di una decina sono i casi in Europa), in cui ad essere ammalato non è il DNA dei cromosomi, ma quello dei mitocondri, ossia le “centrali elettriche” del nostro organismo e che producono tutta l’energia necessaria alle cellule per vivere.
Purtroppo poco dopo della sua nascita, il piccolo Mirko cominciò a mostrare i sintomi di una gravissima forma di anemia, a cui seguirono varie infezioni. Attraversò una lunga trafila di cure in diverse strutture, tra cui al “Gaslini” di Genova, dove gli venne diagnosticata la patologia.