Le incursioni dei cinghiali a caccia di cibo e acqua continuano a causare danni significativi nelle campagne, con branchi che percorrono fino a 40 chilometri in una volta, devastando raccolti e infrastrutture agricole. È quanto sta accadendo nella zona rurale di Andria, dove Coldiretti Puglia denuncia la distruzione di interi campi di ortaggi, rape e altre colture stagionali, dai germogli fino al prodotto pronto per la raccolta, oltre ai gravi danni subiti dagli impianti irrigui.
L’associazione agricola sollecita un’accelerazione nell’adozione del piano straordinario collegato al PRIU (Piano Regionale di Interventi Urgenti per la gestione del cinghiale), già avviato dalla Regione Puglia nel 2022. Tale piano deve essere aggiornato in conformità alle normative nazionali, in una collaborazione tra gli assessorati regionali all’Agricoltura e all’Ambiente.
Al tavolo di lavoro partecipano rappresentanti dei parchi regionali e nazionali, delle Reti Natura 2000 e degli agricoltori. Questo gruppo ha il compito di coordinare, fornire consulenze e proposte per la gestione e il contenimento della fauna selvatica, con particolare attenzione agli obiettivi di riduzione dei danni causati dai cinghiali (Sus scrofa) sulle attività umane, l’ambiente e la biodiversità. Il tavolo si occupa inoltre di monitorare le azioni messe in campo dai parchi per mitigare l’impatto della fauna selvatica.
Lo riporta Askanews.