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PANSINI “Inconferibile il dirigente antimafia Angelo Pansini, ma Regione se ne accorge dopo 18 mesi. | Chi paga i danni?”

"La questione si protraeva infatti da 18 mesi, durante i quali Pansini aveva già vinto il concorso"

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
23 Ottobre 2024
Foggia // Politica //
Fratelli d’Italia attacca: “Inconferibile il dirigente antimafia, ma Regione se ne accorge dopo 18 mesi. Chi paga i danni?”

Dura presa di posizione del gruppo regionale di Fratelli d’Italia in seguito alla vicenda legata alla nomina del dirigente dell’ufficio regionale antimafia. Al centro della polemica c’è Angelo Pansini, attuale direttore dell’ARPAL e vincitore del concorso per il ruolo di dirigente, il cui incarico è stato dichiarato inconferibile per un conflitto di interessi. Pansini, infatti, ricopre anche la carica di presidente della Fondazione Stefano Fumarulo, che riceve contributi pubblici proprio nell’ambito delle attività legate alla lotta alla criminalità organizzata, campo di competenza del nuovo incarico regionale.

A comunicarlo è stata l’assessore alla Legalità Viviana Matrangola, che ha informato i consiglieri di Fratelli d’Italia con una telefonata. “Ringraziamo l’assessore per la trasparenza – commenta il gruppo FDI – ma non possiamo non sottolineare l’enorme ritardo con cui è stata risolta questa vicenda”.

La questione si protraeva infatti da 18 mesi, durante i quali Pansini aveva già vinto il concorso, ma senza poter effettivamente ricoprire l’incarico. Ora, come confermato dall’assessore, sarà nominato il secondo classificato, che vedrà riconosciuti non solo gli stipendi arretrati, ma anche le spese legali sostenute per i ricorsi presentati al TAR.

Ci chiediamo come sia stato possibile impiegare un anno e mezzo per verificare una situazione di incompatibilità che avrebbe potuto essere accertata in meno di un’ora – si interrogano i consiglieri di FDI. – Forse ci troviamo di fronte a un ennesimo spreco di risorse pubbliche? E se non ci fossero stati i nostri interventi e le notizie di stampa, quanto altro tempo sarebbe passato prima che questa ‘dimenticanza’ venisse risolta?”.

Il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia sottolinea l’importanza di vigilare sull’efficienza della macchina amministrativa

soprattutto in un ambito delicato come quello della lotta alla criminalità organizzata. “Non possiamo permetterci – dichiarano – che incarichi così strategici vengano assegnati senza le dovute verifiche, con il rischio di inficiare l’efficacia del contrasto alla mafia e di creare imbarazzi istituzionali”.

La polemica solleva anche una questione di responsabilità:

“Chi pagherà i danni di questa vicenda? – si chiede FDI – È necessario accertare eventuali responsabilità interne alla Regione. Non possiamo continuare ad assistere a sprechi di risorse pubbliche, soprattutto in un settore che richiede la massima trasparenza e attenzione”.

Ora che la vicenda sembra giungere a conclusione, con la nomina del secondo classificato e il riconoscimento delle spese legali e degli stipendi arretrati, resta da capire se saranno adottate misure per evitare che situazioni simili si ripetano in futuro. “Serve una revisione dei meccanismi di controllo interni – concludono i consiglieri FDI – perché non è ammissibile che ci vogliano 18 mesi per accertare un’inconferibilità. Il rischio, altrimenti, è che questo diventi solo uno dei tanti casi in cui la macchina amministrativa regionale procede con lentezza e inefficienza”.

La vicenda ha scosso il panorama politico locale, ponendo nuovamente al centro del dibattito la necessità di una gestione più attenta delle risorse pubbliche e di una maggiore trasparenza nell’assegnazione degli incarichi in ambiti delicati. L’intervento di Fratelli d’Italia si inserisce in questo contesto, rilanciando la questione dell’efficienza amministrativa e della lotta agli sprechi in un momento in cui la fiducia dei cittadini nelle istituzioni è messa a dura prova.

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