Sono 5 i sottosegretari pugliesi del governo Draghi e una viceministra, Teresa Bellanova nominata alle Infrastrutture dopo essere stata ministra dell’Agricoltura. Fra questi, Ivan Scalfarotto, già candidato presidente alle regionali del settembre scorso e viceministro nei governi Renzi e Gentiloni, che andrà agli Interni.
Assuntela Messina è stata nominata sottosegretaria all’innovazione tecnologica e transizione digitale. Insegnante, eletta senatrice nel 2018, nata a Barletta e figlia dell’ex sindaco Armando Messina, è stata tra le fondatrici nel 2007 del Partito Democratico.
Già membro della segreteria provinciale del Pd, è presidente regionale del Pd pugliese. Il segretario del partito Lacarra, a proposito della scarsa presenza femminile nel governo Draghi, aveva ribadito quanto, in realtà, fossero presenti nelle strutture del partito e aveva postato la foto con Assuntela Messina, lui, Emiliano e altre componenti femminili del Pd. Sarà stato un buon presagio.
Lacarra: “Un Pd pugliese sempre più di donne e uomini, è una promessa”
Messina, alle parlamentarie del 2012 per la scelta dei candidati del alle politiche del 2013, risultò la prima dei non eletti. Diventa senatrice nel 2018 ed è attualmente segretario della commissione permanente Territorio ambiente, beni ambientali, membro della Commissione per la tutela e la promozione dei diritti umani e della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie.
In Fi, dalla Puglia, Francesco Paolo Sisto, avvocato e docente universitario di Bari, nominato sottosegretario alla Giustizia per Forza Italia. Deputato e responsabile giustizia e affari costituzionali di Fi, è una delle colonne del partito, non sono di quello pugliese. Berlusconiano di ferro, molto vicino a Raffaele Fitto della prima ora – cioè il candidato di Maglie poi eletto presidente della Regione nel 2000- in questi anni ha intessuto e mantenuto ottimi rapporti con i rappresentanti del partito sul territorio.
Questo, nonostante le non poche fibrillazioni interne che il partito ha vissuto in Puglia dopo il commissariamento dello stesso Fitto – a vantaggio di Luigi Vitali e con la nomina dell’attuale commissario Mauro D’Attis- e l’esodo di molti ex forzisti nella Lega, cominciato due anni fa con le elezioni europee e politiche.
Eletto deputato del Pdl nel 2008, ricandidato nella stessa circoscrizione Puglia, viene riconfermato deputato nel 2013 e viene eletto presidente della I commissione Affari Costituzionali della Camera. Con la sospensione delle attività del PdL, aderisce a Forza Italia, partito di cui è rappresentante alla Camera dal 2018. Con Mara Carfagna ministro per il Sud e per la Coesione territoriale, la sua nomina a sottosegretario rilancia il ruolo della Puglia nello scacchiere del partito.
Dalla Lega Rossano Sasso è sottosegretario all’Istruzione. Nel 2014 ha aderito al progetto politico nazionale di Matteo Salvini denominato “Noi con Salvini”, di cui ricopre la carica di segretario regionale per la Puglia dal 2015 al 2018, quando è eletto deputato. Sindacalista, insegnante, è cresciuto ad Altamura e ha vissuto a Foggia per un certo periodo.
“Sono stato nominato Sottosegretario all’Istruzione- ha commentato sui social-. Spero di poter rappresentare degnamente la comunità scolastica nel Governo Draghi. Ringrazio il mio segretario Matteo Salvini, per aver creduto in me. Da stasera al lavoro per il bene di studenti, famiglie, personale docente, educativo ed Ata e dei dirigenti scolastici”.
Alla Giustizia un altro nome femminile con Messima e Bellanova, quello di Anna Mancina del M5s.
Di lei dice l’eurodeputato Mario Furore: “Finalmente una bella notizia, Anna Macina sarà sottosegretario alla Giustizia. Anna è una persona perbene, capace, su cui, garantisco, splendono i valori del Movimento. Anni di battaglie come attivisti sul territorio, fianco a fianco, diventano ancora più significative quando uno di noi ce la fa. Perché Anna è una di noi”.
Portavoce dei pentastellati alla Camera, in commissione Affari Costituzionali, Infanzia e adolescenza, di Brindisi, è stata eletta alla Camera dei deputati nel 2018. Sui sociali ha difeso la votazione su Rousseau e la consultazione degli iscritti come “unicum”.
A cura di Paola Lucino, 24 febbraio 2021