Qui Cinque Reali Siti. “Vaccinazioni antiCovid, confusione e informazione incoerente”
Cinque Reali Siti – Molte le criticità nella campagna vaccinale realizzata nei giorni scorsi sul territorio. Prime fra tutte: la confusione che sembra abbia caratterizzato la macchina organizzativa, a livello distrettuale e regionale, e la mancanza di un’informazione coerente, univoca, sana nei confronti della popolazione e dei medici.
E questo solo per cominciare.
Un altro rilievo. La medicina generale avrebbe dovuto essere coinvolta in modo esclusivo o prioritario, secondo i dottori di famiglia. “Da sempre la vaccinazione è uno degli atti medici che ricade principalmente tra le attività peculiari del medico di famiglia” le parole della dottoressa Laura Spinelli, a tal proposito “e ha sempre avuto caratteristiche di efficacia ed efficienza. Questa volta, però, la volontà dei burocrati di coinvolgere altre realtà mediche non ha fatto altro che disperdere le dosi e gravare sui costi”.
In tale centro, fino al 23 aprile, sono state somministrate dalle 20 alle 180 dosi al giorno, per un totale di circa 949 dosi in circa 10 giorni, come risulta dai dati riportati, sulla propria pagina Facebook, dal delegato al C.O.C. (Centro Operativo Comunale), Alfredo Coppola, consigliere di maggioranza dell’Amministrazione Lasorsa.
Poche, tuttavia, le dosi complessivamente somministrate dall’intera macchina organizzativa, rispetto alla popolazione sul territorio. “Sono settimane che elemosiniamo dosi di vaccino per i pazienti fragili e vulnerabili, ma arrivano con il contagocce, quando arrivano” ha evidenziato, infatti, il medico di famiglia, Luigi Cascarano.
“A fronte di centinaia di pazienti non si può ricevere 1 o 2 flaconcini per volta. È assurdo!” le parole di Laura Spinelli “senza considerare, poi, le difficoltà logistiche e organizzative di preparazione delle dosi, di compilazione dei consensi informati e della registrazione in piattaforma. Andava certamente tutto gestito in maniera diversa con un approvvigionamento costante di dosi di vaccini, tale da poter organizzare la somministrazione in modo adeguato e non improvvisato e all’ultimo minuto”.
“Attendiamo tempi migliori. Le forze organizzative ci sono, ma le dosi sono carenti in tutta la Regione Puglia, come dichiarato dallo stesso Emiliano. Se avessimo in tutta la Regione un maggiore numero di dosi, riusciremmo a fare numeri più importanti nelle vaccinazioni”.
Le già poche dosi fornite dalla Regione “fanno giri immensi, andando a confluire in più sistemi organizzativi come reti specializzate di cure, hub vaccinali, medici di medicina generale” evidenziano ancora i medici di famiglia del territorio. E “questo, oltre a comportare un aumento di spese per allestimenti e pagamenti per attività extra contrattuali” ancora Laura Spinelli “implica un via vai di pazienti che, come pacchi postali, vengono sballottati da un posto ad un altro spesso in balia di informazioni non certe e a volte fuorvianti”.
Risultato: nervosismi, ritardi, polemiche, mentre il caos regna sovrano. “I pazienti riversano sui propri medici le pressioni e le lamentele per i ritardi” riporta così ancora Luigi Cascarano “Per non parlare di tutto il polverone sollevato dai social, media e illustri scienziati, sui vaccini. Il risultato è la grande diffidenza proprio nei confronti dei vaccini, in particolare, quello dell’AstraZeneca. La gente, quindi, ha rinunciato alla vaccinazione, o addirittura, alcuni, anche se già prenotati, hanno rifiutato il vaccino proposto dal centro vaccinale. E, come conseguenza, noi tutti passiamo molto del nostro tempo a dare rassicurazioni sul vaccino, e a dover resistere alle richieste improprie. Per esempio, alcuni pazienti, vorrebbero essere vaccinati dal proprio medico, anche se non si rientra tra le liste di vulnerabili e pazienti fragili”.
Ritardi, però, rilevati nella consegna delle indicazioni a procedere, arrivate poco prima di Pasqua. “Abbiamo ricevuto l’incarico di presentare degli elenchi di pazienti a tal proposito” riportano i medici interpellati “Ma non si è capito bene rispetto a quali criteri questi dovessero essere compilati. E non si è capito ancora quale sia il criterio per ricevere questi vaccini” le parole di Marcello Menga “E, quindi, si è venuta a creare anche una polemica tra i pazienti, perché alcuni medici riescono a ricevere prima i vaccini ed altri no. Dovremmo aspettare, in realtà, la chiamata del dirigente della Asl, su Orta Nova, il dottor Andrea Bianco”. E, tutto questo, mentre Emiliano invitava, da tempo, il personale medico e sanitario di tutta la Regione a “svuotare i frigoriferi per vaccinare.” Quando, invece, questa la verità, i medici nei frigoriferi non avevano ancora niente. E non è stato così scontato approntare gli elenchi dei pazienti che avrebbero avuto accesso in via prioritaria alla vaccinazione in presenza dei criteri indicati ai medici, così vaghi e generici.
“In riferimento ad una disposizione ministeriale e regionale, siamo costretti a classificare i pazienti sulla base delle loro patologie. Cosa inaudita” ha raccontato Laura Spinelli “perché non si può dire ad una persona malata e sofferente, che è meno fragile o vulnerabile di un’altra. Ognuno, nel suo dolore e malessere, riconosce il massimo della fragilità”.
Eppure, i medici di famiglia hanno dovuto prepararli, questi elenchi richiesti. Ricondotti così, però, quasi al compito di mero passacarte, tra mail da trasmettere per fare il tampone, mail per chiedere l’intervento delle USCA, email perché il paziente fosse preso in carico dall’hub per la vaccinazione. Mentre, in più, continuavano le attività di ambulatorio di routine quotidiana.
Posta, nel frattempo, a loro carico, probabilmente in termini impropriamente volgari e con giudizi trancianti, la questione contrattuale sul ruolo dei medici, sul se i medici volessero fare o non volessero fare le vaccinazioni, e sulla paga da corrispondere loro in relazione a tale incarico. E, mentre tutto questo scorre, nei piani bassi della quotidianità di medici e pazienti in piena emergenza pandemica, dall’Ufficio stampa della Asl di Foggia interpellato, la voce della responsabile, Anna Russo, è giunta così: “Non ci sono particolari criticità. Le vaccinazioni procedono in base alla disponibilità dei vaccini. Si sta vaccinando nell’hub; anche i medici di medicina generale stanno vaccinando i propri assistiti estremamente vulnerabili”.