Edizione n° 5510

Iscriviti al canale Whatsapp

Foggia

Manfredonia

Cronaca

Politica

Sport

Eventi

San Severo

Cerignola

Emiliano: “Se vogliamo la scuola aperta in presenza, dobbiamo vaccinarla”

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
25 Febbraio 2021
Covid-19 // puglia //

“Se noi riusciamo a rallentare la forza della terza ondata da variante inglese, aumentando le dosi e le persone vaccinate potremo tutelare moltissime vite e dare una copertura ad una serie di situazioni difficili sulle quali pure bisogna prendere una decisione e penso innanzitutto alla scuola”. Lo ha detto il Presidente Emiliano in giornata.

“Non esiste la possibilità delle regioni di legiferare o fare atti amministrativi in materia pandemica, perché è una competenza esclusiva dello Stato”.

“Ciò posto, esiste ancora l’articolo 32 della legge sulla riforma sanitaria, che dà alle regioni il potere di emettere provvedimenti più restrittivi di quelli dei Dpcm. È pacifico che se i presidenti delle regioni non utilizzano i poteri dell’articolo 32, per esempio avendo già in magazzino i vaccini per il personale scolastico e gli insegnanti, continuano a mandarli in presenza prima delle somministrazioni, qualunque pubblico ministero potrebbe dire: presidente mi scusi, perché non ha fermato la didattica in presenza finché non li ha vaccinati tutti, visto che aveva i vaccini in magazzino? Lei sta in questo modo concorrendo in un reato di inosservanza delle misure di sicurezza sul lavoro con il Ministero della pubblica istruzione, e sta in questa maniera agevolando la commissione del reato. Che poi è un reato grave”.

la Repubblica Mascherine chirurgiche monouso a scuola
la Repubblica
Mascherine chirurgiche monouso a scuola

Rivolgendosi ai ministri, Emiliano ha quindi aggiunto:  “Questa particolare situazione prevede o che voi eliminate completamente i poteri ex art. 32 dei presidenti delle regioni, lasciando a noi solo al massimo l’onere di segnalare situazioni di particolare pericolosità; oppure che si decida, sulla scuola, di utilizzare la didattica integrata a distanza in questa fase, perché non farlo sarebbe una omissione di misure di sicurezza sul lavoro estremamente grave e rilevante in caso di incidente sul lavoro. Ed è pacifico che per il personale della scuola contagiarsi corrisponde ad un infortunio sul lavoro.

 

Anche perché nel giro di 20 giorni al massimo, se ci impegniamo, noi potremmo vaccinare tutto il personale della scuola ed evitare le eventuali accuse delle procure sull’inosservanza delle misure di sicurezza sul lavoro, avendo fatto tutto ciò che è possibile per evitarlo. Il bene tutelato è la salute del personale della scuola, che non è carne da cannone, e la prevenzione da una variante inglese, che peraltro ha una incubazione così breve che renderebbe più difficile anche il tracciamento.

 

Quindi il motivo per legare il termine della campagna vaccinale delle scuole alla possibilità di riprendere la didattica in presenza ce lo abbiamo. È giuridicamente granitico, fortissimo. E mette in sicurezza tutti perché è una misura di buon senso che tutti capirebbero, e che peraltro ci impone di terminare la campagna vaccinale della scuola in modo rapido”.

 

Lascia un commento

Se le persone che amiamo ci vengono tolte, il modo per farle vivere è non smettere di amarle (James O’Barr)

Anonimo

Compila il modulo con i tuoi dati per inviare segnalazioni, denunce o disservizi.

Compila il modulo con i tuoi dati per promuovere la tua attività locale, pubblicizzare un evento o per proposte di collaborazione.

Nessun campo trovato.