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Don Oleg, sacerdote ucraino a Foggia: “Uniti per il nostro popolo”

AUTORE:
Paola Lucino
PUBBLICATO IL:
25 Febbraio 2022
Foggia // Storie e Volti //

Statoquotidiano.it, 25 febbraio 2022. Si svolgerà domani sera in cattedrale a Foggia la veglia di preghiera organizzata dalla comunità cattolica ucraina, di rito bizantino, presieduta da Padre Oleg. Il sacerdote è l’assistente spirituale dei fedeli residenti in Puglia, celebra a Bari, Foggia e S. Severo. In Italia ci sono 70 sacerdoti cattolici di rito bizantino e 150 parrocchie.

Da Foggia, in particolare, è stato creato un filo diretto, fra la parrocchia di S. Giovanni Battista, parrocco don Ivo Cavraro, e il seminario di Ternopoli, in Ucraina dove, periodicamente, vengono inviati pacchi di cibo in sostegno delle famiglie bisognose e dei seminaristi. Don Ivo ha aggiunto al suo profilo, negli ultimi giorni, la bandiera ucraina e i profili dei suoi confini come copertina.

Don Ivo Cavraro al centro

Da giorni su facebook scrive “preghiamo per questi fratelli e per la loro terra sofferente, sia pace e buona vita per tutti”. Commentando un video del vescovo ucraino che ringraziava, in preghiera, per l’aiuto giunto dalla Caritas della parrocchia, e accanto ai pacchi in partenza da Foggia in una successiva spedizione, annotava il 3 febbraio scorso: “Ho imparato la lezione dal vescovo e dai seminaristi dell’Ucraina. Loro hanno benedetto i primi pacchi di viveri, quando sono arrivati domenica sera nel loro Seminario. Adesso benedico io i nuovi pacchi, in questa seconda spedizione, che questa mattina abbiamo consegnato a don Oleg per le famiglie in difficoltà dell’Ucraina. Benedici chi ha offerto questo cibo, chi lo ha raccolto e organizzato la spedizione e, soprattutto, benedici, Signore, chi lo potrà usare. Ti chiediamo la pace per quella terra ucraina”.

L’arrivo dei pacchi in Ucraiana agli inizi di febbraio

 All’Adnkronos Don Oleg ha detto: “Certamente c’è grande preoccupazione per le persone che sono in Ucraina per quello che può accadere. Lì ci sono mio fratello e mia sorella, e come tutti sono in ansia per questa guerra che non ha alcun motivo. Tutti noi della Chiesa ucraina abbiamo iniziato la preghiera per la pace nella nostra terra e voglio fare un grande ringraziamento a tante parrocchie, alla Caritas di Foggia e a tanta gente che ci sono vicine in questa richiesta di pace”.

Il sacerdote comprende bene la nostra lingua anche se ha difficoltà a parlarla fluentemente, scusandosene al telefono. “Noi facciamo sempre una preghiera per i nostri parenti e per la nostra gente, vediamo tutto il mondo preoccupato per l’Ucraina, noi stiamo con il nostro popolo e con quello che lavora qui in Puglia portandosi dietro il suo Dio. Sono un sacerdote, non un politico, e parlo come un sacerdote”.

Gli chiediamo se si aspettavano l’operazione di Putin. “Noi siamo in guerra da 8 anni, la gente se lo aspettava, preghiamo per i nostri soldati che oggi (ieri, per chi legge, ndr) sono stati molto bravi. Se la Russia è più forte non lo so, non posso dire questo, ma questo mondo non si fa solo con le armi. Il mondo ora ha visto chi è l’aggressore”. Dal suo discorso emerge che l’Ucraina è molto motivata nel difendersi: “Il nostro presidente dice di stare tranquilli e che ci sono i nostri soldati”. Ha la famiglia che abita a Kiev e se, com’è ovvio che sia, il pensiero è a loro rivolto, don Oleg si concentra sui fedeli che assiste. “Perché siamo qui in Italia? Per lavorare, Europa e Ucraina sono uno spirito solo”.

Paola Lucino, 25 febbraio 2022

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