Potenza/Manfredonia, 25 ottobre 2017. ”AL di là di qualsiasi formalità del caso, il mio assistito è rimasto assolutamente sorpreso e meravigliato dall’applicazione di quest’ordinanza cautelare degli arresti domiciliari che, tra l’altro, prevedeva addirittura la misura più gravosa (come chiesto dal Pm ma non accolta dal Gip Liaci della Procura di Brindisi) della inframuraria. Il mio assistito si dichiara totalmente estraneo alle condoitte che gli vengono contestate di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e al falso in autorizzazioni amministrative, in quanto consulente esterno dei Comuni indicati (Poggiorsini, Biccari e Isole Tremiti,ndr)”. E’ quanto dice a StatoQuotidiano l’Avvocato Giampaolo Carreta del Foro di Potenza, legale dell’ingegner Giuseppe Velluzzi, tra l’altro già direttore generale dell’ASE di Manfredonia (con azienda come ribadito “totalmente estranea a qualsiasi coinvolgimento nei fatti”, citata in quanto “all’epoca della partenza delle indagini il Velluzzi rivestiva ancora quel ruolo”), coinvolto con altre 11 persone nell’operazione “Hydra“ con “esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere e agli aa.dd. emessa dal GIP del Tribunale di Brindisi, concordante con le risultanze investigative prodotte dalla Compagnia di San Vito dei Normanni, a cura dei militari del Comando Provinciale Carabinieri di Brindisi, coordinati dal Colonnello Giuseppe De Magistris, in vari comuni delle province di Brindisi e Bari, nonché nella città di Potenza, nei confronti di 12 persone, fra le quali due sindaci [Torchiarolo e Villa Castelli (BR)] e due vicesindaci [Poggiorsini (BA) e Torchiarolo], nonché vari dirigenti di uffici tecnici comunali, incaricati di pubblico servizio”.
Le indagini
Come detto dagli inquirenti, la misura coercitiva personale della custodia cautelare è stata emessa “Nei confronti di 12 soggetti, alcuni dei quali preposti alla gestione degli interessi della P.A., appartenenti sia alla sfera politica, sia a quella amministrativa di diversi enti locali, tra cui sindaci, dirigenti comunali, pubblici ufficiali, che, in cambio di utilità varie, (economiche, sessuali), che avrebbero favorito gli interessi della Rete Servizi S.r.l., società di raccolta rifiuti urbani, intestata formalmente a due donne, ma in realtà gestita da altri” .
“Il mio assistito ribadisce assoluta fiducia nell’operato della magistratura in particolare di quella giudicante”, dice l’avvocato Carretta. “Da qui, si sottoporrà all’interrogatorio di garanzia dinanzi al Gup del Tribunale di Brindisi, rispondendo a tutte le constazioni che gli sono state e gli verranno mosse. Questo anche per chiarire i fatti storici che sono posti a base elle condotte contestategli, dando così l’esatta interpretazione sia delle intercettazioni ambientali e telefoniche, sia della sua qualifica di pubblico ufficiale, al fine di dimostrare che una serie di equivoci e di contradditorie interpretazioni non possono che non elidere la condotta associativa contestata e i reati a scopo di corruzione e di falso. Da qui – continua il legale – si approccerà serenamente al confronto con il Gup per chiarire la propria posizione”.
“Ad oggi ha cessato ogni forma di collaborazione con i Comuni indicati”
“Ripeto: l’ASE di Manfredonia e il suo già (non in carica dal “febbraio 2017″,ndr) ruolo di direttore generale della partecipata del Comune di Manfredonia, non c’entra assolutamente nulla. Sono fatti che fanno riferimento a circa 3 anni fa, ad oggi il mio assistito ha cessato ogni forma di collaborazione, in quanto consulente esterno, anche con i Comuni indicati nell’ordinanza”.
Possibile un ricorso al tribunale della libertà (“Riesame”) di Lecce, da parte della difesa dell’uomo, “qualora l’interogazione di garanzia non dovesse essere sufficiente a chiarire la sua posizione”.
g.defilippo@statoquotidiano.it
alcuni malvagi dicono che noi manfredoniani siamo stati fortunate perche le indagini e le intercettazioni sono finiti prima
Ma mi chiedo è mai possibile che a manfredonia negli ultimi 20 anni circa non c’è stato un professionista capace di fare il direttore generale dell’ase? Ma doveva arrivare addirittura questo da potenza? Certo che se le notizie di reato dovessero essere confermate nelle sedi di giudizio si dovrebbe cominciare a porsi delle domande… Ai posteri l’ardua sentenza
Sicuramente verranno a controllare anche a Manfredonia cosa ha combinato, nel periodo che ha diretto l’Ase ha gestito un sacco di appalti milionari per la differenziata ed altri. Spero bene per lui e i suoi ….. che abbiano operato legalmente!!! Sappiamo solo che l’Ase ha un sacco di debiti. Qualcuno può fare chiarezza e farci sapere come stanno le cose realmente? Grazie