Orta Nova – È emergenza inquinamento da roghi tossici nei Cinque Reali Siti. Misure urgenti sono necessarie.
Ad affrontare il tema, ieri sera, un forum tenutosi presso la sede dell’associazione di volontariato Misericordia. Un’iniziativa inserita in un percorso di formazione più ampio sulla legalità “Legami di legalità” organizzato presso la stessa associazione.
Intervenute rappresentanze dal mondo politico locale, sindacati di categoria, esponenti delle guardie ambientali. A moderare il dibattito, il giornalista Francesco Gasbarro.
Umore comune emerso, la necessità di lavorare insieme per cambiare innanzitutto la mentalità e la cultura generale, come nelle parole di Enzo Gallo, segretario regionale della CISL “Dobbiamo arrivare a far sì che la cultura, la mentalità generale, capisca come si fa la raccolta differenziata e che non si bruciano i rifiuti nelle campagne. Questo richiede tempo e interventi sulle nuove generazioni attraverso la scuola”.
Importante fare, inoltre, informazione e formazione, perché a volte capita che roghi e incendi volontari nelle campagne vengano appiccati più per mancanza di piena consapevolezza delle conseguenze pericolose cui essi possono portare che per incuria o malaffare, le accuse mosse in taluni casi agli agricoltori. Accuse a cui si è opposto il presidente locale della Coldiretti, agricoltore ed enologo, Vittorio Feola “Gli agricoltori sono sempre bistrattati. Molti di loro sono invece informati e preparati. Coldiretti fa tanta informazione con convegni e tramite i social. La denuncia e il controllo sono la parte più importante. La forestale deve essere presente nella prevenzione e nella protezione”.
Luigi Marino, funzionario coordinatore del nucleo vigilanza Foggia-Bat della sezione regionale ambientale, presenza autorizzata dal dipartimento ambiente della Regione Puglia a rappresentare l’assessore all’ambiente Stea sensibile alle problematiche degli agricoltori, ha dunque fornito un parere tecnico sull’argomento.
“La Regione sta attuando una politica più mirata sugli incendi e questo a partire dalla legge del 2016 e poi nel 2018 con le linee guida su come bruciare rifiuti. Le regole ora sono più precise. Ma si ricordi che è considerato reato, previsto dal Codice Penale già da tempo, quello di molestia rivolto anche all’uso inadeguato dei rifiuti che può risultare molesto ai vicini” Procurare quindi incendi e favorire la diffusione di fumi odorigeni che possono risultare molesti non solo non è possibile, ma, viene sottolineato, è da considerarsi reato grave e per il quale si rischia tanto.
Ancora Marino ha precisato che roghi da materiale plastico sono vietati. E, nelle campagne, gli agricoltori sono tenuti ad osservare fasce di protezione, cosiddette precese, prima di avviare lo smaltimento di rifiuti organici appiccando fuochi e devono mettere in atto tutele per evitare che l’incendio si propaghi.
Evidenziata anche l’importanza delle responsabilità politiche. Intervenuta, a tal proposito, per il comune di Orta Nova, Mara Ghezza, assessore all’ambiente. Sottolineato dalla stessa l’impegno profuso dall’amministrazione Lasorsa nel fronteggiare l’emergenza e le segnalazioni. “Abbiamo partecipato a tavoli con prefetto, forze dell’ordine, procuratore della Repubblica. È stata firmata una denuncia da tutti i sindaci. Abbiamo avuto disponibilità da parte della guardia di finanza affinché il territorio sia tenuto sotto controllo da elicotteri con fotocamera termica atta a individuare postazioni da cui partono roghi.”
Necessario, però, lo spirito di collaborazione dei cittadini vari e che loro segnalino le situazioni di emergenza sul nascere. Anche in forma anonima. Anche se, come ha tenuto a chiarire Luigi Marino “La riservatezza viene assicurata, anche per preservare lo stesso operatore che recepisce le segnalazioni”.
Numeri a cui potersi rivolgere, il 112 ed il 115. Oppure il numero verde della forestale.
Impegnati sul fronte emergenza ambientale anche le guardie ambientali locali. A testimoniarlo, Donato Battaglini “Ora c’è un protocollo d’intesa tra Carabinieri e guardie ambientali e se loro non possono intervenire, interveniamo noi. Abbiamo inoltre un progetto, già approvato dalla amministrazione Tarantino, esteso ai cinque reali siti, in virtù del quale noi possiamo nominarci ispettori ambientali per avere più poteri ed intervenire in caso di incendi”.
Anche i volontari della Misericordia, sempre impegnati e pronti ad intervenire, come si evince dal resocontò di Gaetano Volpe, segretario dell’associazione Misericordia da 22 anni che però tiene a precisare “Noi non possiamo spegnere tutti gli incendi. Come volontari non abbiamo le stesse possibilità dei vigili del fuoco, la stessa Regione Puglia ci ha posto dei limiti anche per tutelare la salute degli stessi volontari”.
Impellenti allora le misure richieste.
Una centrale termoelettrica che possa consentire lo smaltimento delle biomasse nella collaborazione degli agricoltori.
Un campagna di sensibilizzazione e maggiori occasioni pubbliche che favoriscano l’informazione per gli agricoltori e tutti i cittadini.
Centraline di controllo sul territorio.
Azioni comuni tra i Cinque Reali Siti e la costituzione di un distaccamento dedicato ad essi e operativo solo in tale territorio per la protezione civile e per i servizi dei vigili del fuoco.
Maggiore intesa tra i cittadini. E, a tal proposito, segnalato l’impegno già fattivo del Comitato valle del Carapelle, nato a seguito dello scandalo della discarica di Deliceto, che commissiona analisi del fiume Carapelle proprio per salvaguardare l’ambiente e la salute dei Cittadini e ha la coinvolto anche la trasmissione televisiva Striscia Lanotizia. “Importante fare informazione anche attraverso l’intervento dei medici, perché a volte le persone non capiscono le conseguenze nocive per la salute che vengono dall’appiccare incendi o dal produrre odori inquinanti”le parole di Giusy di Stefano, a rappresentare tale comitato.
Daniela Iannuzzi