Manduria (Taranto), 26 aprile 2019 – Gli agenti l’hanno trovato ancora in vita ma stremato, picchiato selvaggiamente per giorni e legato a una sedia. L’hanno portato in ospedale dove l’uomo, un 66enne di Manduria, è poi morto tre giorni dopo per le percosse subite.
L’aspetto choc della vicenda e che gli autori dell’incredibile sequela di sevizie e torture sarebbero 14 ragazzini (tra cui solo due maggiorenni): una baby-gang feroce, che ha agito verosilmilmente senza una vera ragione. A incastrarli anche alcuni video delle sevizie, che i minorenni hanno fatto e poi condiviso in chat su Whatsapp.
L’uomo, secondo quanto riferisce la polizia ad alcuni quotidiani locali, ha subito una serie di assalti nella sua abitazione da parte del branco di ragazzi che lo avrebbero aggredito, rapinato e bullizzato. La crudeltà del baby-branco è acuita se possibile dal fatto che la vittima era totalmente indifesa: soffriva di disagio psichico, era anziano e senza aiuto.
Vista la violenza dei bulli, si era visto costretto a rinchiudersi in casa dove è rimasto per giorni senza cibo, col terrore di uscire per procurarsene. Gli agenti di polizia sono intervenuti il 6 aprile scorso dopo la segnalazione di alcuni vicini: nell’appartamento hanno trovato il 66enne seduto su una sedia dalla quale probabilmente non si muoveva da giorni. Nei video, diffusi tramite Whatsapp, i giovani si sarebbero ripresi mentre sottoponevano la vittima a violenze con calci, pugni e bastoni.
Le procure, quella dei minori e quella ordinaria, indagano per i reati di omicidio preterintenzionale, stalking, lesioni personali, rapina, violazione di domicilio e danneggiamento. La vittima nei giorni scorsi stata sottoposta a due interventi per suturare una perforazione gastrica e per una emorragia intestinale.